Più si va avanti, più la strada è in salita. L’Italia deve raggiungere 96 risultati quest’anno per ottenere 34 miliardi di euro dalla Commissione europea. Un documento visionato da upday mostra che il cammino più difficile arriverà in autunno: ecco i motivi.

“Il segreto del successo sta nella costanza con cui lo si persegue”, diceva il primo ministro britannico Benjamin Disraeli. E nel 2023 l’Italia avrà bisogno di molta perseveranza per raggiungere i risultati del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ce ne sono 96 programmati, tra milestone (qualitativi, come l’approvazione di una legge) e target (quantitativi, come i chilometri di una ferrovia realizzati). La ricompensa è di 34 miliardi di euro netti, una cifra in linea con la dotazione della prima manovra del governo Meloni. L’esecutivo sta provando a negoziare una revisione del Piano con la Commissione europea per adattarlo al nuovo contesto internazionale ed energetico. Il tema è stato al centro dell’ultimo incontro tra la premier Meloni e la presidente von der Leyen.

Dodici risultati nel primo trimestre, poi quindici fino a giugno

Da un documento visionato da upday, nel primo trimestre di quest’anno vanno ottenute 11 spunte verdi per i milestone, gli obiettivi qualitativi. Solo uno il risultato quantitativo da raggiungere. Nei tre mesi seguenti vanno invece messi in cascina nove milestone e sei target. In totale, ci sono 12 risultati da conseguire nei primi 90 giorni e altri 15 nei successivi tre mesi. A titolo di esempio, entro marzo devono essere potenziati gli strumenti informatici contro gli evasori fiscali. Deve poi essere approvata la legge quadro per rafforzare gli interventi a favore degli anziani non autosufficienti. E deve entrare in vigore la riforma del codice degli appalti, approvata dal Consiglio dei ministri a dicembre. La ricompensa europea dopo i primi sei mesi è di 16 miliardi di euro.

Nell’ultimo trimestre 63 risultati da raggiungere

Da luglio a settembre le scadenze da raggiungere sono in numero ridotto, come già accaduto lo scorso anno. Vanno portati a casa cinque milestone e solamente un target. Come mostra il grafico, l’impennata si avrà nell’ultimo trimestre: andranno raggiunti 18 milestone e 45 target. Mentre i partiti scalpiteranno in vista delle elezioni europee. La ricompensa di fine anno è di 18 miliardi di euro.

Gli obiettivi da ottobre a dicembre

Entro fine anno, va attuata la legge della concorrenza per il 2022: è una delle pietre miliari. Numerosi invece gli obiettivi quantitativi. In primo luogo, va incentivata la partecipazione al Servizio civile universale. C’è un’altra misura per i giovani: vanno assegnate borse di studio ad almeno 300.000 studenti e l’importo di queste deve aumentare in media di 700 euro. Va poi incrementata la connettività a banda ultra-larga, portandola a un minimo di 18 isole prive di collegamenti in fibra ottica con la terraferma. Vanno inoltre aggiudicati almeno 3.150 progetti di ricerca di interesse nazionale da assegnare a università ed enti di ricerca. Devono essere legati alle sei missioni del Pnrr: digitalizzazione, transizione ecologica, infrastrutture, istruzione, coesione e inclusione e salute.

Quest’anno più obiettivi quantitativi che qualitativi da raggiungere

In totale, quest’anno vanno portati a casa 96 risultati: 43 sono obiettivi qualitativi, mentre 53 sono i target quantitativi. È la prima volta che i target sono più delle milestone ma d’ora in poi sarà sempre così: più si va avanti nell’attuazione, più diminuiscono gli obiettivi qualitativi in favore di quelli quantitativi. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è detta consapevole che sulla messa a terra “ci sono oggettivamente difficoltà, dall’aumento dei costi delle materie al caro energia”.

Gli obiettivi raggiunti vanno mantenuti

Semplificando, il piano funziona come una verifica di fine anno. Se uno prende la sufficienza a settembre, non può scordarsi quanto studiato. Perché a maggio gli verrà richiesto nel test finale. Lo stesso vale per il Pnrr. Non si possono rivedere riforme già approvate che sono servite a ottenere i fondi di una rata precedente. E, una volta conseguito un obiettivo, deve essere raggiunto in tutti gli anni seguenti fino al 2026. Questa regola ha probabilmente influito sulla cancellazione della norma che limitava gli obblighi per i commercianti sul pos.

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