Guidano i tubi di Tenaris, chiude Tim. Ecco le classifiche delle società che hanno acquistato e perso più valore all’indice principale della Borsa italiana nel 2022.
Sulla base dei dati de Il Sole 24 Ore, upday ha stilato la classifica delle società che appartengono all’indice Ftse Mib, il principale della Borsa italiana, che hanno guadagnato di più e di quelle che hanno perso più valore quest’anno. Prima di tutto, però, alcune precisazioni. Innanzitutto, la graduatoria è aggiornata alle 12 di oggi, venerdì 23 dicembre. Inoltre, questa classifica non è in alcun modo un invito a investire nelle società cresciute di più o a disinvestire da quelle calate di più. L’andamento dei mercati è un fenomeno complesso che dipende da molti fattori e non può essere ridotto solo alle performance di alcuni mesi. Da ultimo, ci sono anche società italiane quotate su borse estere o proprio non quotate (Ferrero e Barilla, ad esempio).
Da Tenaris a Eni: le cinque migliori società
I tubi di Tenaris non portano solo gas e petrolio, ma anche soldi a chi ci ha investito. È questa infatti l’azienda con la miglior performance nel Ftse Mib del 2022. Le azioni del colosso con sede in Lussemburgo sono cresciute quasi del 70%. Segue Leonardo, azienda attiva nella difesa che ha beneficiato nel suo andamento della guerra in Ucraina. Salito molto anche il Banco Bpm, il terzo istituto di credito italiano che ha come primo azionista i francesi di Crédit Agricole. Entrambi i titoli sono cresciuti del 25% circa. Si giocano quarto e quinto posto Prysmian (che produce cavi) ed Eni. Entrambe sono salite più o meno del 5%.
Da Tim a Pirelli: i cinque cali più grandi
Il crollo più vistoso è quello di Tim che ha dimezzato il suo valore e attende di sapere cosa vuole fare il nuovo governo. Cassa depositi e prestiti ha infatti quasi il 10% dell’ex monopolista. La società a controllo pubblico è il secondo azionista dopo i francesi di Vivendi, che hanno più del 20% del capitale sociale. Ha quasi dimezzato il suo valore anche Nexi, attiva nei pagamenti digitali. Un grosso calo è stato subito anche da Saipem. Il gruppo ingegneristico che ha Eni come principale azionista quest’anno ha chiesto ai soci di rimpolpare le sue casse. È anche cambiata la guida della società. Calo vistoso anche per gli apparecchi acustici di Amplifon. Hanno perso circa un terzo del loro valore invece le gomme di Pirelli.