Un uomo di 39 anni si è suicidato nel carcere di Lanciano, in provincia di Chieti, dov’era rinchiuso per aver assassinato la compagna con un colpo di pistola alla testa.

Si è suicidato in carcere a Lanciano, nel Chietino, l’uomo di 39 anni che nei giorni scorsi ha ucciso la compagna, una donna di 41 anni. L’uomo, originario di Matera e residente nel comune abruzzese Montesilvano, si sarebbe impiccato. Era in prigione per omicidio, con l’accusa di aver ucciso la donna con un colpo di pistola alla testa a Miglianico, sempre in provincia di Chieti.

Omicidio-suicidio: dramma nel Chietino

L’uomo voleva uccidere lei e subito dopo ammazzarsi. Aveva pensato ad un omicidio-suicidio per mettere fine ad una situazione di tensione che secondo lui era divenuta insostenibile. Questo aveva detto nelle scorse ore, durante l’interrogatorio col giudice avvenuto in collegamento video dal carcere di Lanciano. Ma poi, lunedì scorso, dopo aver ucciso la compagna, non aveva trovato il coraggio di farla finita. Così, dopo l’assassinio, si era costituito. Si è invece ucciso in cella nella serata di giovedì 22 dicembre, nel carcere di massima sicurezza di Lanciano dove era recluso.

Il ritrovamento del corpo

Il corpo della donna era stato trovato in uno sgabuzzino all’interno dell’appartamento. L’uomo si è costituito ai carabinieri. La donna era originaria di Chieti, lascia due figli. Da qualche tempo la coppia si era trasferita nel nuovo quartiere di via Antonelli, a Miglianico.

Fonte Adnkronos

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