Il governo Meloni ha approvato la sua prima Legge di bilancio per un valore di 35 miliardi di euro. Tra le misure anche una serie di interventi sul Fisco, dalla rottamazione delle cartelle di importo inferiore ai mille euro notificate entro il 2015 alla chiusura agevolata delle liti pendenti.
Il Consiglio dei ministri ha approvato la Legge di bilancio 2023, la prima varata dal governo Meloni. Tra le misure previste anche la cosiddetta “tregua fiscale”, cioè la cancellazione di alcune cartelle esattoriali e lo stralcio di altre. Intervistato dal Corriere della Sera, il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha dichiarato che sono 19 milioni i contribuenti che hanno cartelle pendenti, con “il magazzino crediti dell’Agenzia delle entrate che ha raggiunto 1.132 miliardi, di cui solo una minima parte esigibile”.
Durante la conferenza stampa di presentazione della manovra, Meloni ha specificato che le misure non sono un condono, ma un modo per venire incontro alle famiglie e a chi non è riuscito a estinguere i propri debiti col fisco per difficoltà di vario tipo, con particolare riferimento alla pandemia da Covid-19.
Le tappe per l’approvazione della Legge di bilancio
Per entrare in vigore, le misure contenute nel testo dovranno essere approvate dal parlamento ed essere mandate alla Commissione europea entro il 30 novembre. A quel punto, una volta recepite le eventuali indicazioni da parte dell’Europa, il testo dovrà essere approvato in via definitiva dal parlamento entro il 31 dicembre.
Le cartelle sotto i mille euro
Una delle misure più consistenti tra quelle contenute nella Manovra per quanto riguarda la tregua fiscale è la cancellazione di tutte le cartelle esattoriali fino a mille euro notificate dal 2010 al 31 dicembre 2015. Si tratta a tutti gli effetti di un mini condono fiscale.
Anche le cartelle sotto i mille euro ma notificate dal 1 gennaio 2016 potranno essere cancellate pagando solo l’imposta. In entrambi i casi il processo è automatico: i contribuenti non dovranno presentare alcuna domanda per aderire all’iniziativa, ma sarà l’Agenzia delle Entrate a procedere direttamente con l’operazione.
Le cartelle consegnate entro il 30 giugno 2022
Per le cartelle consegnate entro il 30 giugno 2022 e con importi superiori ai mille euro, i contribuenti dovranno pagare solo l’imposta, da versare rateizzata anche in cinque anni e senza alcuna maggiorazione. La misura è pensata per andare incontro a chi non ha versato le tasse a causa della pandemia o del caro bollette.
Gli accertamenti con adesione
La tregua fiscale riguarderà anche i cosiddetti “accertamenti con adesione”. Si tratta di quegli atti del Fisco che non sono ancora diventati una cartella esattoriale o non sono ancora oggetto di contenzioso. In questo caso, sono previsti cinque versamenti rateizzati in cinque anni e con una sanzione ridotta al cinque per cento.
La sanzione, inoltre, potrebbe subire un’ulteriore riduzione al tre per cento per i contribuenti che hanno ricevuto dal Fisco un avviso bonario con l’invito a regolarizzare gli scostamenti tra ciò che hanno dichiarato e ciò che hanno effettivamente versato. In questo caso, il pagamento potrebbe anche essere diluito in due anni.
Liti pendenti
Con “liti pendenti” si intendono le cause in corso tra il Fisco e il contribuente. La Manovra prevede la possibilità di chiudere questi procedimenti pagando una somma forfettaria che cambia a seconda del grado di giudizio del processo.
Il meccanismo prevede tre possibilità: se il Fisco perde il primo grado di giudizio, il contribuente può scegliere di versare il 40 per cento della cifra dovuta ed evitare così che il processo prosegua; se invece il contribuente vince in secondo grado avrà la possibilità di pagare solamente il 15 per cento della somma dovuta; infine, l’ultima possibilità è rinunciare direttamente alla lite col fisco versando il 90 per cento dell’importo dovuto.