La commentatrice politica Daria Dugina, figlia del filosofo russo filo-Putin Alexander Dugin, è morta ieri sera intorno alle 21:45 locali a bordo dell’auto su cui viaggiava, esplosa alla periferia di Mosca. Per le autorità di Mosca si tratta di un attentato.

Dugina, 31 anni, era alla guida di un’auto che ha preso improvvisamente fuoco. Stando a quanto riportato da diversi quotidiani locali, i due stavano rientrando da un evento pubblico e avrebbero dovuto viaggiare insieme, ma all’ultimo minuto Dugin avrebbe preso un altro veicolo.

L’auto sulla quale viaggiava Daria Dugina era una Toyota Land Cruiser Prado, di proprietà del padre. L’esplosione, riferisce la Tass, è avvenuta nell’area di Bolshiye Vyazemy, nella periferia di Mosca. Le autorità russe hanno aperto un’indagine sull’incidente che, secondo il Comitato Investigativo della Federazione Russa, sarebbe un attentato. Il Comitato infatti ha affermato che l’esplosione sarebbe stata causata da un ordigno installato a bordo dell’auto.

Andrei Krasnov, leader del movimento Russky Gorizont e conoscente della famiglia, ha detto all’agenzia Tass che l’auto su cui Dugina viaggiava apparteneva a suo padre. “Per quanto ho capito, l’obiettivo era il padre, o forse entrambi“, ha detto all’agenzia russa. Alexander Dugin, leader del Movimento Eurasiatico, è vicino al presidente russo Vladimir Putin. Dugin è accreditato come ‘guida spiritualedell’invasione russa dell’Ucraina, ed è spesso definito “il cervello di Putin”. La figlia Dugina era nata nel 1992 e aveva studiato filosofia all’Università statale di Mosca. All’inizio di quest’anno, le autorità statunitensi e britanniche l’avevano accusata di aver contribuito alla disinformazione sulla guerra in Ucraina.

Fonte Adnkronos

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