Una violenta pioggia e vento forte si sono abbattuti nella notte sulla Regione provocando situazioni di difficoltà e danni. Annullata la prova che precede il tradizionale Palio a Siena. Il sindaco di Bagno a Ripoli chiede lo stato di emergenza per il comune. Il presidente della Regione Eugenio Giani: “Diverse strade sono ancora occupate dal fango e sono in corso le verifiche dei danni alle abitazioni”.

Bomba d’acqua nella notte a Firenze e in diverse altre località della Toscana. A partire dalle 19,30 si sono abbattuti sulla città e in provincia circa 40 millimetri di pioggia tanto da far gonfiare l’Arno. I vigili del fuoco del comando di Firenze hanno ricevuto numerose chiamate con richieste di intervento, in particolare da persone rimaste bloccate in auto e molti comuni stanno vivendo situazioni di difficoltà. Strade come fiumi, appartamenti e cantine allagati, auto e motorini colpiti da alberi caduti, interruzioni di energia elettrica, sono le criticità registrate. Le condizioni avverse erano state annunciate nei giorni scorsi dal consueto bollettino meteo della Protezione civile.

Rimangono molte le richieste di intervento, per questo sono state inviate squadre in supporto dai Comandi di Prato, Livorno e Siena.

Il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, ha chiesto lo stato di emergenza per la località, come riporta Firenze Today, anche a causa dell’ingrossamento del fiume Ema. Secondo quanto riporta La Nazione, i disagi riguardano poi le mancanze di corrente elettrica e fornitura di acqua.

A Siena, è stato ufficializzato l’annullamento della sesta prova, la cosiddetta ‘provaccia’ che precede il Palio di Siena. A causa, infatti, della pioggia caduta in nottata il sindaco Luigi De Mossi, vista l’impraticabilità e pericolosità del tufo in piazza del Campo, ha emesso apposita ordinanza. Le squadre degli operai del Comune sono già al lavoro per sistemare la pista.

“Bomba d’acqua a Firenze. La perturbazione si sta progressivamente riducendo. 4 pattuglie della protezione civile stanno monitorando le zone del torrente Ema che è fuoriuscito dall’alveo in alcuni tratti”, ha scritto su Twitter in serata il sindaco di Firenze, Dario Nardella.

Il maltempo ha interessato anche le province di Prato, Pistoia, Arezzo; fulmini e pioggia ma con minore intensità anche a Lucca e in Versilia. Danni registrati anche a Grassina e ad Antella, che risultano allagate.

Il messaggio di Giani nella notte

L’allerta è alta tanto che il presidente della Regione Eugenio Giani ha scritto sui social: “Ho fatto il punto sul violento nubifragio che ha colpito in modo particolare Grassina e Antella, Bagno a Ripoli. Una tempesta d’acqua che ha portato in meno di un’ora alla piena del fiume Ema”. E aggiunge che “da tutta la notte il sistema di protezione civile della Toscana lavora senza sosta con operatori e volontari su centinaia di interventi e allagamenti. Diverse strade sono ancora occupate dal fango e sono in corso le verifiche dei danni alle abitazioni”.

Coldiretti: “Peggiore estate del decennio”

Quella del 2022 è la peggior estate del decennio con in media ben 16 fra grandinate e bufere di acqua e vento ogni giorno, con un impressionante aumento di quasi il 1300% di questi eventi rispetto all’inizio della decade. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento all’ultima ondata di maltempo che ha investito l’Italia da nord a sud, dal Piemonte alla Toscana fino al Lazio con bombe d’acqua e chicchi di ghiaccio extra large con alberi sradicati, allagamenti, esondazioni e fango.

“Siamo di fronte – spiega la Coldiretti – a un impatto devastante dei cambiamenti climatici che con il moltiplicarsi di eventi estremi tra siccità e nubifragi provocano vittime e danni che in agricoltura superano già i 6 miliardi di euro nel 2022, pari al 10% della produzione nazionale”, si legge.

“Le ultime ondate di maltempo con nubifragi e grandinate si sono abbattute su terreni secchi che – evidenzia la Coldiretti – non riescono ad assorbire l’acqua che causa frane e smottamenti con oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 91,3% del totale) che hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico (secondo dati Ispra Eventi estremi)”, conclude il documento.

Fonte Adnkronos.

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