L’anno peggiore nella storia dei trasporti aerei, così è stato definito il 2020, che secondo la IATA (International Air Transport Association) ha visto un crollo nel traffico di passeggeri globale del 65,9% rispetto al 2019, con -75,6% per i voli internazionali e -48,8% per quelli nazionali. «Lo scorso anno è stata una catastrofe», afferma Alexandre de Juniac, direttore generale della IATA: «la timida ripresa che c’è stata nell’emisfero nord durante l’estate nulla ha potuto contro il nuovo stop autunnale e la quasi totale assenza di passeggeri durante le feste natalizie». Il continente che ha visto il crollo maggiore è stata l’Asia, con un -80,3% rispetto al 2019 e un -94,7% durante il mese di dicembre a causa dei lockdown generalizzati. Nel 2020 il traffico aereo in Europa è sceso del 73,7% rispetto al 2019, e di un -82,3% nel mese di dicembre.. Mayday! A peggiorare le cose, il fatto che non si vede ancora la luce alla fine del tunnel: la IATA prevede che il 2021 sarà un altro anno disastroso per le compagnie aeree, dopo un gennaio in cui le prenotazioni sono crollate del 70% rispetto allo stesso mese del 2019. «I passeggeri si trovano ad affrontare una serie di restrizioni globali scoordinate e in rapido cambiamento», spiega de Juniac, che chiede ai governi di aiutare il settore.. Andrà peggio? Se le previsioni più ottimistiche per il 2021 parlano di un ritorno a circa la metà dei livelli di traffico aereo pre-pandemia, con la diffusione delle nuove varianti del coronavirus il rischio è che la ripresa sia più lenta, e che si riesca a raggiungere appena il 38% della quota del 2019. «Con l’inizio della campagna vaccinale eravamo ottimisti, speravamo che si potesse in breve ristabilire la normalità nei viaggi aerei», afferma de Juniac, «ma questo ottimismo è presto svanito con la diffusione delle nuove varianti del coronavirus e la conseguente risalita dei contagi.».
Redazione articolo a cura di Focus