“VISTO CHE L’INFORMAZIONE E LA CULTURA NON PARLANO CHE DI TRANS, FLUIDI, GAY, AVRÀ DIRITTO DI ESSERE RAPPRESENTATA ANCORA LA COPPIA ETERO, NEI FILM, NEI LIBRI, NELLA VITA?” –  NATALIA ASPESI PARLA DI LEGGE ZAN E UNIONI CIVILI: “L’UNIONE PIÙ SOLIDA E SERENA È QUASI SEMPRE PROPRIO QUELLA TRA PERSONE DELLO STESSO SESSO, MI PIACEREBBE CHE UN ESPERTO MI SPIEGASSE, SE È VERO, PERCHÉ…”

Dal “Venerdì di Repubblica”

 

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Anni fa le scrissi parlando di amore, del mio compagno. Oggi potrei ripeterle le stesse parole, solo aggiornando i numeri. Siamo insieme da 35 anni, da cinque uniti civilmente, anche se io dico Sposati, con la maiuscola, e siamo Marito e Marito e non unito e unito (scusi l’ironia).

 

L’amore permane, alimentato dalle nostre passioni comuni, da una mai cessata, dalla condivisione di tutto quanto accade, dal non lasciar passare nulla sulle spalle senza averlo almeno discusso insieme, quando non condiviso. La passione, quella corporale, come sempre giustamente dice, dopo un po’ se ne va, talvolta torna, ma sono fuochi artificiali che durano quel tempo lì, ma servono anche quelli.

 

Ma l’amor, quello spirituale, rimane e cresce se lo sai alimentare. Noi siamo ancora capaci di ridere insieme, ma anche di piangere, e persino di stare seri. Non siamo uguali, ci mancherebbe, anzi per certi aspetti siamo diversi, ma negli anni abbiamo percorso un cammino talvolta parallelo, talvolta convergente, ma sempre mano nella mano, e questa è stata la nostra forza. Siamo stati, e siamo tuttora, apprezzati da chi ci ha conosciuto, da chi ha percorso un po’ di cammino insieme, e fortunatamente non siamo soli in questo ma molte nostre conoscenze hanno fatto percorsi simili.

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Quest’ anno siamo andati al Gay Pride di Milano, fieri della nostra storia ma curiosi di quanto c’era di nuovo. In particolare ci ha colpito la grande quantità di giovani che in vario modo hanno partecipato alle giornate organizzate ma soprattutto alla finale all’Arco della Pace. Coloratissimi, fluidissimi, gioiosi, femmine e maschi e tutte le sfumature che possono passare tra questi due punti.

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Per noi è stata una gioia vedere come i ragazzi affrontano questa questione. Sono sicuro che c’erano molti che partecipavano per solidarietà ovvero perché credono nella libertà e non sono certo gay lesbiche o altro. Ma la loro presenza ci ha colmato di emozioni. Adesso c’è da vedere come andrà la legge Zan

 

Claudio Oscar Moschini – sacco25@tim

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Risposta di Natalia Aspesi:

 

Come ha visto, la legge Zan è stata rimandata. Del resto se ricorda, quella delle unioni civili è stata in sospeso per 40 anni, e solo il vituperato Renzi è riuscito a farla approvare, e quindi ad acconsentire a tanti, anche a lei, di diventare Marito di un Marito, come a tante Mogli di avere una Moglie.

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Noi tradizionalisti del sesso, o banaloni o privi di coraggio o trogloditi o quel che vuole lei, però democratici, già dall’inizio abbiamo partecipato festosissimi ai primi Gay Pride italiani e ricordo che chi li aveva, portava anche i bambini. Intanto complimenti: la descrizione che lei fa di una unione che dura da decenni, è quella di cosa si intende per matrimonio, che non sempre però riesce ad essere così.

 

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Io l’ho già detto tante volte, sempre insultata: l’unione più solida e serena è quasi sempre proprio quella tra persone dello stesso sesso, mi piacerebbe che un esperto mi spiegasse, se è vero, perché. Mi consenta un attimo di ironia: secondo lei, visto che l’informazione e la cultura non parlano che di trans, fluidi, gay, avrà diritto di essere rappresentata ancora la coppia etero, nei film, nei libri, nella vita?

Natalia Aspesi in un’immagine degli anni Settanta Natalia Aspesi in un’immagine degli anni Settanta

 

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Redazione Dagospia