A luglio si concretizzeranno gli aumenti degli stipendi dei dipendenti grazie al taglio delle tasse introdotto dal governo Meloni. La misura costa quattro miliardi di euro, presi a prestito sui mercati. Ecco quanti soldi in più ci saranno in busta paga.

Un taglio delle tasse e dei contributi che si pagano in busta paga, aumentando così lo stipendio netto. Introdotto dal governo il primo maggio, partirà da luglio. Si tratta del quarto taglio in pochi mesi finanziato a debito.

I precedenti tagli al cuneo fiscale: da Draghi a Meloni

Tutti i tagli sono stati rivolti a chi guadagna meno di 35mila euro lordi all’anno. Il primo fu introdotto dal governo Draghi e valeva 0,8 punti percentuali. Costò 1,5 miliardi di euro. Il secondo sempre da Draghi con un impatto dell’1,2% con un costo 1,7 miliardi. Il terzo dall’esecutivo Meloni in Manovra: valeva l’1% ed era rivolto solo a chi guadagnava fino a 25mila euro lordi. Per un costo di 4,6 miliardi. Totale fin qui: riduzione delle tasse del 3% per chi è sotto i 25mila euro lordi di stipendio, 2% sopra i 25mila e fino a 35mila.

Quanto vengono ridotte le tasse

Il quarto taglio al cuneo fiscale appena introdotto dal governo costa ai contribuenti 4 miliardi di euro. Vale da luglio a novembre ed è senza effetti sulla tredicesima. Lo sconto sulle tasse per chi guadagna meno di 25mila euro lordi passa dal 3 al 7%. Per i redditi sopra i 25mila euro e sotto i 35mila si va dal 2% al 6%.

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Quanto aumenterà lo stipendio

Con questo intervento, lo Stato si fa carico di una quota delle contribuzioni (anche pensionistiche) che dovrebbero di norma essere versate dai lavoratori. Nel grafico di seguito una simulazione fatta su dati De Fusco Labour&Legal rielaborati da upday.

La sezione verde è l’aumento finanziato con il decreto Lavoro: come si vede dal grafico, è il bonus più consistente tra quelli introdotti. Gli incrementi saranno mensili: per chi guadagna 25mila euro lordi lo stipendio aumenta di 54,87 euro netti. Per chi invece ne incassa 35.000 lordi, di 65,70 netti.

Perché il taglio del cuneo fiscale e perché fino a dicembre

Il taglio al cuneo fiscale è finalizzato a combattere l’inflazione che erode lo stipendio dei dipendenti. Ai pensionati infatti l’assegno viene indicizzato ogni anno al caro vita. Per i lavoratori salariati lo stipendio varia invece in base al contratto collettivo nazionale che, in alcuni casi, non viene rinnovato da diversi anni. L’aumento degli stipendi è stato finanziato fino a dicembre perché molto costoso per le casse dello Stato. E, con i tassi di interesse in salita, il Tesoro non ha molti margini di bilancio.

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