PORTI APERTI AI DITTATORI – A CAGLIARI È ORMEGGIATO IL MEGA YACHT LUNGO 75 METRI DEL FIGLIO DEL PRESIDENTE DELLA GUINEA: GLI ATTIVISTI DI AMNESTY HANNO PROVATO A INSCENARE UNA PROTESTA CHIEDENDOGLI DI RISPETTARE I DIRITTI UMANI (MA A QUELLO CHE JE FREGA?) – LA FAMIGLIA OBIANG NGUEMA MBASOGO AL POTERE NEL PAESE AFRICANO È ACCUSATA DI AVER INCARCERATO MIGLIAIA DI OPPOSITORI SENZA UN PROCESSO O LA POSSIBILITÀ DI AVERE AVVOCATI E VISITE DELLA FAMIGLIA: TRA QUESTI C’È ANCHE UN ITALIANO…

Da www.unionesarda.it

 

protesta di amnesty davanti allo yacht protesta di amnesty davanti allo yacht

Protesta di Amnesty International al porto di Cagliari, dove in questi giorni è ormeggiato il panfilo multipiano – lungo 75 metri – “Ebony Shine” di Teodorin Obiang, figlio del presidente della Guinea Equatoriale Teodoro Obiang Nguema Mbasogo.

 

teodoro obiang nguema mbasogo teodoro obiang nguema mbasogo

Gli attivisti dell’associazione hanno mostrato sul molo, proprio davanti al super-yacht, cartelli con l’appello al rispetto dei diritti umani nel Paese africano.

 

fulgencio obiang esono 2 fulgencio obiang esono 2

“In Guinea Equatoriale infatti – si legge in una nota di Amnesty – centinaia di prigionieri languiscono in carcere per anni, senza possibilità di ricevere visite dei loro avvocati o familiari. Tra questi c’è anche Fulgencio Obiang Esono, un ingegnere italiano di origini equato-guineane scomparso durante un viaggio di lavoro in Togo e poi riapparso in un’aula di tribunale in Guinea Equatoriale insieme a un centinaio di altre persone tutte accusate di una tentato colpo di stato. Tutti gli imputati, alcuni dei quali non presenti in aula, vennero condannati a pene da tre a 90 anni di carcere. Fulgencio ha ricevuto una condanna a 58 anni di carcere. Al momento sta scontando la pena nel carcere di Black Beach, senza accesso al suo avvocato e alla sua famiglia”.

 

teodoro obiang nguema mbasogo e consorte con gli obama teodoro obiang nguema mbasogo e consorte con gli obama

“Amnesty International – prosegue la nota – chiede al Presidente Obiang di rispettare con urgenza il diritto internazionale disponendo il rilascio di tutti i prigionieri di coscienza e, nel frattempo, garantendo loro protezione dalla tortura e che e che abbiano accesso ai loro avvocati e ai loro familiari”.

 

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Redazione Dagospia