Il telefono delle vittime ha “parlato” raccontando la tragedia di una famiglia. Dalle foto spensierate lungo un sentiero californiano ai messaggi disperati che nessuno poteva ricevere. Una storia conclusasi in modo drammatico.

Il 15 agosto Jonathan Gerrisch, 45 anni, la moglie Ellen di 35, la loro bimba Miju di un anno, e il cane Oski, partono per escursione sulla Sierra Nevada. Sono esperti ma portano poca acqua — appena due e litri e mezzo — e sottovalutano il calore così come gli sbalzi di altitudine. Quando si muovono alla mattina è ancora fresco, una situazione favorevole che diventa un incubo con il trascorrere delle ore e il mutare del terreno. Impervio, niente ombra, il trail fatto di sali-scendi. Saranno ritrovati senza vita due giorni dopo, i corpi sparpagliati a poche decine di metri di distanza, con la piccola tenuta tra le braccia dal papà. Ci vorranno settimane prima che le indagini stabiliscano con certezza le cause, un lasso di tempo riempito da ogni tipo di ipotesi: sostanze tossiche sprigionate da una miniera, alghe velenose di un laghetto, acqua contaminata, un fulmine. Alla fine il verdetto è semplice e duro: li ha stroncati il caldo – c’erano oltre 40 gradi nel momento di picco -, le scorte scarse e l’imprudenza. Ora lo Sceriffo, dopo aver analizzato il telefonino di Jonathan, ha ricostruito in dettaglio i momenti chiave. Sono le foto scattate dalla coppia a svelarlo.

7.44: breve video all’inizio del sentiero
8.00: foto del sentiero
9.00: foto del fiume
9.35: foto del fiume e di loro insieme
10.00: selfie della famiglia
10.16: altro selfie familiare
10.29: foto di un torrente
11.56: invio di un sms. “…puoi aiutarci. Siamo sul Savage Lundy Trail diretti verso Hites trail. No acqua. Molto calore, con la bambina”. Ma il messaggio non parte, non c’è ricezione.
12.09: tentativo di chiamata.
12.25: foto del posto dove si trovano (forse voleva mandarlo con un sms per dare posizione, ndr)
12.35: altro tentativo di telefonare
12.36: due tentativi di chiamata sempre verso numeri non collegati al 911 (servizio emergenza,ndr)

Sono gli ultimi gesti noti, legati ai dati rimasti nella memoria del cellulare della famigliola. La cronologia mostra in modo evidente come la loro camminata diventi un inferno attorno alle 11. Prima non ci sono segnali d’allarme. E quando comprendono di essere finiti in una trappola è troppo tardi. L’epilogo sarà scoperto solo dopo che la baby sitter non vedendoli tornare a casa dalla breve vacanza ha avvisato le autorità e sono scattate le ricerche.

Dell’ultima, tragica giornata della famiglia Gerrish la polizia ha anche diffuso un itinerario.

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