“LE MANI DI BRUGNARO SULLA LAGUNA” – “DOMANI” SCODELLA UN’INCHIESTA SUL SINDACO DI VENEZIA E ACCUSA: “IL COMUNE STA PROGETTANDO DI DIROTTARE I FLUSSI TURISTICI DI INGRESSO IN CITTÀ SUL TERRENO DI PROPRIETÀ DELL’IMPRENDITORE-SINDACO” – IL PD: “CLAMOROSO CONFLITTO DI INTERESSI”. LA REPLICA DI BRUGNARO – “SOLO UN ATTACCO POLITICO ORA CHE È DIVENTATO UN LEADER NAZIONALE”, FANNO SAPERE DAL SUO STAFF…

Francesco Furlan per repubblica.it

 

luigi brugnaro luigi brugnaro

Imprenditore, sindaco di Venezia al secondo mandato, e da poche settimane leader di un movimento politico nazionale, Coraggio Italia, che punta a diventare la nuova casa dei moderati. In questa sua corsa tra Venezia e Roma ora Luigi Brugnaro deve difendersi da una serie di accuse di conflitto di interesse – “ridicole”, dice lui  – che fino ai ieri facevano discutere solo Venezia e oggi invece diventano argomento di dibattito politico a livello nazionale.

 

L’ultimo caso è quello del terreno dei Pili, una vasta area a ridosso del Ponte della libertà, l’ingresso a piazzale Roma e al centro storico della città dalla terraferma, di proprietà del Brugnaro imprenditore dove il Brugnaro sindaco ha intenzione di costruire un nuovo terminal d’accesso turistico.

luigi brugnaro luigi brugnaro

 

Si tratta di un’area che il Brugnaro imprenditore, fondatore dell’agenzia per il lavoro Umana, ha acquistato quindici anni fa, per circa 5 milioni di euro. Un’area di 40 ettari affacciata alla laguna che negli anni della grande Porto Marghera riceveva gli scarti inquinanti delle lavorazioni dell’Eni, e che da tempo è in cerca di una funzione, vista la prossimità con il centro storico.

 

luigi brugnaro e giovanni toti luigi brugnaro e giovanni toti

Tre anni fa, come aveva raccontato un’inchiesta della Nuova Venezia, la società proprietaria dell’area aveva aperto una trattiva per la vendita, poi però non andata a buon fine, con l’imprenditore di Singapore Ching Chiat Kwong, che nello stesso tempo stava trattando con l’amministrazione comunale l’acquisto di due palazzi storici: Palazzo Donà e Palazzo Papadopoli.

 

Nel terreno dei Pili avrebbero dovuto trovare spazio alberghi e negozi, oltre ad alcune palazzine residenziali.

 

La società proprietaria dell’area dei Pili è la “Porta di Venezia” della galassia Brugnaro: società inserita in un blind trust nel 2017, così come le altre società dell’Umana Holding, ma proprietaria di terreni su cui a decidere è il Comune. “Creare il blind trust è stato un gesto di responsabilità, sono stato il primo in Italia”, ricorda spesso Brugnaro. “Certo, un blind trust che però”, per citare una battuta che gira tra i suoi oppositori, “ci vede benissimo”.

 

 

Ora l’area dei Pili torna al centro della discussione per la volontà del Comune di realizzarvi uno dei terminal turistici che serviranno a garantire l’accesso a Venezia con l’obiettivo di decongestionare il Ponte della Libertà. Il terminal nell’area dei Pili nelle fasi di alta stagione dovrebbe arrivare fino a 240 bus turistici al giorno, spostando circa 10 mila persone. Garantendo nuova vita – e nuovo valore – ai terreni.

coraggio italia di giovanni toti e luigi brugnaro coraggio italia di giovanni toti e luigi brugnaro

 

La vicenda del terminal turistico ai Pili è stata raccontata lunedì in un lungo articolo del quotidiano Il Domani dal titolo “Le mani sulla laguna di Venezia” che ha messo insieme una serie di altri episodi in cui si intrecciano i rapporti tra l’imprenditore Brugnaro e il sindaco Brugnaro: ad esempio le nomine nelle società partecipate dove parte dei professionisti indicati dall’amministrazione arrivano dalle società dell’Umana Holding; o ancora la proprietà della Scuola della Misericordia, edificio usato recentemente da Dolce&Gabbana come quartiere generale per il fine settimane di sfilate in laguna; o le varianti urbanistiche di cui hanno goduto società sponsor della Reyer, la squadra di basket del sindaco.  

luigi brugnaro sindaco luigi brugnaro sindaco

 

Stamattina Brugnaro ha deciso di rispondere all’inchiesta del Domani pubblicando un post su Facebook: “Una pagina vergognosa di un giornalismo meschino, ridicolo, offensivo, che prova a intimidire un potenziale avversario politico. Forse è il prezzo che una persona onesta deve pagare per provare a cambiare il Paese. Male non fare, paura non avere”. Nessun riferimento però al merito delle questioni sollevate, di cui si continua a discutere.

 

brugnaro toti brugnaro toti

“Solo un attacco politico ora che è diventato un leader nazionale”, fanno sapere dal suo staff, “le scelte dell’amministrazione sono pubbliche”. Michele Zuin, assessore al Bilancio e coordinatore regionale di Forza Italia, parla di “Macchina del fango. Ho ben presente nella mia memoria degli ultimi 25 anni cosa succede quando un imprenditore scende in politica a livello nazionale”.

 

Nel frattempo però il caso Venezia è destinato ad arrivare in Parlamento: la senatrice Orietta Vanin (M5S) ha presentato un’interrogazione per chiedere al governo “verifiche sull’andamento dell’attività amministrativa” a Venezia. E anche per il Pd cittadino “il conflitto di interessi è clamoroso”. 

brugnaro brugnaro il sindaco di venezia luigi brugnaro il sindaco di venezia luigi brugnaro

 



Redazione Dagospia