L’Australia dichiara “guerra” ai gatti. Le autorità locali hanno varato misure quali il coprifuoco, l’obbligo di guinzaglio e il contenimento all’interno delle abitazioni dei loro padroni. L’obiettivo è quello di fermare la strage di animali uccisi dai felini.

Secondo uno studio condotto dalla Charles Darwin University e pubblicato sulla rivista “Diversity and Distributions”, i gatti e le volpi starebbero mettendo in serio pericolo l’ecosistema uccidendo oltre 7 milioni di animali al giorno per un totale di 2,6 miliardi l’anno di cui circa 1,4 miliardi di mammiferi, 697 milioni di rettili e 510 milioni di uccelli. Sotto accusa in particolare i gatti domestici, specie se lasciati liberi la notte, che da soli uccidono circa 252 milioni di mammiferi ogni anno. Da qui la stretta delle autorità locali.

Le restrizioni

A Canberra, ad esempio, a partire dall’1 luglio dovranno rimanere in casa oppure indossare il guinzaglio per uscire. Qualora i padroni non dovessero rispettare le regole, per loro scatterà una multa di 1.600 dollari. A Bendigo, invece, se il gatto dovesse scappare di casa sfuggendo al controllo del proprio padrone, quest’ultimo dovrà pagare 120 dollari alle autorità per riavere indietro il proprio felino. Ad Adelaide Hills hanno optato per il coprifuoco. I gatti non potranno uscire dalle 20 alle 7 del mattino. Nell’Australia occidentale, si stanno studiando misure ancora più severe. Le autorità locali ipotizzano di bandire i felini dal suolo pubblico, a meno che non siano tenuti al guinzaglio dai loro padroni.

“I proprietari di gatti da compagnia non sono sempre così consapevoli dei movimenti del loro animale domestico come pensano”, ha dichiarato Sarah Legge, docente dell’Università nazionale australiana e autrice del libro dal titolo evocativo “Gatti in Australia, compagni e killer”.

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