Nascono sul web e spopolano nei social, soprattutto Instagram e TikTok. Sono i cosiddetti influencer, giovani che basano i loro guadagni sponsorizzando prodotti o marchi vari grazie alle visualizzazioni dei fan.

COME NASCE UN INFLUENCER

Come abbiamo detto un influencer nasce sui social e, credeteci, diventarlo è più complicato di quanto si pensi.

Cominciamo con una piccola premessa, per essere un influencer non si deve essere timidi, bisogna avere presenza e, soprattutto, si deve essere consapevoli che sapersi mettere in gioco è fondamentale. Nel complesso si deve avere fantasia, inventiva e abituarsi all’idea che non si può piacere a tutti, quindi gli haters potrebbero essere tanti quanto i fan.

Detto ciò, bisogna creare un profilo accattivante, realizzare ogni giorno contenuti che possano interessare al pubblico e curare ogni scatto o video nei minimi dettagli. Sicuramente, se si decide di intraprendere questa tipologia di carriera, bisogna investire in esperti del web e professionisti del settore che aiuteranno a portare online il profilo perfetto.

I primi tempi si punta tanto sulle sponsorizzazioni che permettono alla propria pagina di comparire nelle home dei vari utenti. Ovviamente sono a pagamento ma, si sa, per raggiungere un obbiettivo bisogna fare dei sacrifici.

LAVORO SI O NO?

E qui arriva la domanda clou del nostro articolo: fare l’influencer è considerato un vero e proprio lavoro?

Ebbene, a rigor di logica si. Gli influencer vengono regolarmente pagati e, in quanto liberi professionisti, sono provvisti di Partita Iva e pagano quindi le tasse (o almeno si spera lo facciano).

Quello sui social è un lavoro particolare, nuovo soprattutto, e come tale viene visto come qualcosa di alieno e non pari ad impieghi più tradizionali. C’è da dire che tutto ciò che è nascente non viene mai visto di buon occhio almeno all’inizio. È così dall’inizio dei tempi per una moltitudine di figure professionali, quindi, probabilmente, dobbiamo solo abituarci all’idea che i social possono fruttare come un qualsiasi ambito lavorativo.

DAVVERO “INFLUENZANO”?

Da numerosi studi e sondaggi è emerso che si, gli influencer hanno la capacità e, soprattutto, la possibilità di influire su gusti ed acquisti degli utenti, ma non solo, se un personaggio pubblico può essere sfruttato per mero marketing, lo stesso vale per argomenti più seri come la salute, il razzismo o il cambiamento climatico.

Se i più giovani possono essere guidati alla tolleranza e alla civiltà ben venga, è un po’ triste che debbano essere i social a farlo ma se il fine è giusto, dopotutto, non sono poi così un male, no?

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