La procura di Milano ha chiesto di condannare a cinque anni e mezzo l’europarlamentare Lara Comi, imputata per corruzione, false fatture e truffa al bilancio del parlamento europeo.
L’esponente di Forza Italia è finita a processo nell’ambito dell’inchiesta “Mensa dei poveri” sul presunto giro di tangenti, appalti, nomine e finanziamenti illeciti tra le province di Milano, Varese e Novara con al centro Nino Caianiello, l’ex coordinatore provinciale a Varese di Forza Italia.
Gli altri esponenti di Forza Italia coinvolti nell’inchiesta
Tra gli altri politici di Forza Italia per cui i pm della Direzione distrettuale antimafia Silvia Bonardi e Stefano Civardi hanno chiesto la condanna ai giudici della sesta sezione penale del Tribunale ci sono: l’ex consigliere regionale della Lombardia e sindaco di Montorio al Vomano nel Teramano Fabio Altitonante 3 anni e 3 mesi, l’ex consigliere comunale Milano Pietro Tatarella 7 anni e 2 anni dall’ex deputato Diego Sozzani.
Le accuse nei confronti di Comi
L’episodio di corruzione contestato a Lara Comi riguarda una consulenza da 21mila euro che avrebbe fatto ottenere all’avvocata Maria Teresa Bergamaschi (richiesta pm 4 anni), con il coinvolgimento l’ex dg di Afol Metropolitana Giuseppe Zingale (richiesta pm 4 anni) e Gioacchino Caianiello. Gli altri capi d’imputazione sono relativi ad alcuni presunti fittizi contratti stipulati da Comi per mansioni a suoi collaboratori con spese a carico del parlamento europeo. Comi è quindi imputata a Milano per corruzione, false fatture e truffa al bilancio del parlamento europeo.
Il presunto ruolo di Tatarella e Altitonante
L’ex consigliere comunale di Milano Pietro Tatarella è imputato per associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito, mentre l’ex consigliere regionale lombardo Fabio Altitonante è accusato di finanziamento illecito, traffico di influenze illecite e falso. Secondo le accuse avrebbero agevolato, a vario titolo e in cambio di denaro e altre utilità, l’assegnazione di gare pubbliche alla Ecol Service, società di gestioni di rifiuti di cui era amministratore unico Daniele D’Alfonso (richiesta pm a 9 anni e 10 mesi),
Il legale di Comi: “Il processo la scagionerà”
Una richiesta di condanna “senza esporre alcuna motivazione che tenga conto delle risultanze istruttorie dibattimentali tra le quali, a titolo esemplificativo, le dichiarazioni dei co-indagati e testimoni che scagionano totalmente l’onorevole Comi“. È quanto sostiene l’avvocato Gian Piero Biancolella, legale dell’europarlamentare di Forza Italia, commentando la richiesta a 5 anni e mezzo. “Il 29 maggio la difesa esporrà le ragioni che militano per una assoluzione dell’onorevole Comi per tutti i fatti contestati – ha aggiunto il difensore – Comi da parte sua si professa innocente in relazione alle contestazioni mosse”.
Fonte Agi