L’esercito russo ha ripreso l’offensiva su Mariupol, il porto sul Mare d’Azov che riveste un grande ruolo strategico: la conquista della città permetterebbe alle truppe del Cremlino di creare un ponte di terra tra la Crimea e il Donbass. Nel corso della giornata la tregua temporanea per istituire corridoi umanitari con l’obiettivo di evacuare i civili è fallita, con Kiev e Mosca che si sono scambiate accuse reciproche sull’accaduto. Intanto, è stato fissato un terzo round di negoziati per cercare soluzioni che possano mettere fine al conflitto. Poche ore prima la Cina aveva invitato i due Paesi a riunirsi nuovamente attorno al tavolo delle trattative.

12:01

Visa e Mastercard sospendono le operazioni in Russia 

Dopo la decisione del circuito Visa, anche Mastercard annuncia che saranno bloccate le transazioni effettuate fuori dalla Russia con carte di credito rilasciate da banche russe. Non si potranno effettuare neanche operazioni con carte emesse al di fuori del Paese sul territorio russo.

10:56

Zelensky: “Grazie all’Ue per quello che sta facendo per i rifugiati”

“Sono grato alla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen per l’importante decisione di concedere immediatamente il diritto di soggiorno nell’Unione Europea agli ucraini che raggiungono l’Europa a causa dell’aggressione russa”, dice il presidente ucraino. “La prima tranche di 500 milioni di Euro fornita dall’Ue contribuirà a garantire condizioni di vita dignitose agli ucraini”, spiega. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Unhcr, sono 1,4 milioni i rifugiati dall’inizio della guerra.

10:19

Kuleba incontra Blinken al confine polacco: “Abbiamo bisogno di sostegno militare”

Le truppe ucraine hanno distrutto numerosi veicoli corazzati russi e altre attrezzature militari con armi fornite dagli alleati. A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. “Proprio oggi, abbiamo abbattuto tre aerei da guerra russi che hanno bombardato le nostre città con l’aiuto degli Stinger”, ha detto il ministro nel corso di un incontro con il segretario di Stato americano Antony Blinken nella zona di confine con la Polonia. Gli Stati Uniti, così come la Germania, hanno fornito all’Ucraina armi anticarro e missili terra-aria del tipo ‘Stinger’. Kuleba ha sottolineato che l’Ucraina ha bisogno di ulteriore sostegno militare, ad esempio sotto forma di aerei da combattimento o sistemi di difesa aerea.

9:54

Kiev: “Più di 100mila volontari si sono uniti alla difesa del Paese”

Oltre 100mila volontari si sono uniti alle forze di difesa territoriale ucraina da quando è iniziata l’invasione russa. A dichiararlo è stato il vice ministro della Difesa Hanna Malyar. Le unità di volontari non verranno smobilitate alla fine della guerra, ma invece verranno incorporate nelle forze di difesa ucraine.

9:17

L’Unhcr: “Quasi 1,4 milioni di rifugiati”

L’Agenzia Onu per i rifugiati aggiorna il report con il numero di persone che hanno lasciato l’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa lo scorso 24 febbraio, indicando anche le destinazioni principali scelte dai profughi. Il 55,3% del totale sono andati in Polonia e 157.004 in Ungheria (l’11,5%): sono i due Paesi che hanno accolto finora il maggior numero di persone. In Moldavia sono arrivati 103.254 rifugiati (il 7,5% del totale), in Slovacchia 101.529 (7,4%), in Romania 63.192 (4,6%), in Russia 53.300 (3,9%), in Bielorussia 406.

9:06

Anonymous hackera il sito dei Servizi segreti russi

Il collettivo, che ha dichiarato cyber-guerra a Mosca, ha messo fuori uso il sito web del Fsb, il servizio federale per la sicurezza della Federazione russa con un attacco Ddos (Distributed denial-of-service). Cercando di accedere al sito sullo schermo, infatti, compare il messaggio di mancato collegamento.

8:22

Ucraina: oltre 827mila profughi in Polonia dall’inizio della guerra

“Eravamo preoccupati perché un numero così elevato di bambini da evacuare rischiava di rappresentare un alto rischio di fuga di informazioni e, di conseguenza, il possibile pericolo di dover interrompere l’evacuazione. Ma i bambini della regione di Odessa sono stati raccolti in piccoli gruppi, solo allora uniti e in sicurezza trasportati da un treno appositamente predisposto”, spiega la ministra ucraina delle Politiche sociali Maryna Lasebna.

“Per evitare una fuga di informazione il confine è stato attraversato di notte. Oggi tutti i bambini saranno collocati in Polonia in luoghi prestabiliti, provvisti di tutto il necessario”, conclude.

Dall’inizio della guerra hanno attraversato i confini polacchi oltre 827mila ucraini. Lo rendono noto su le autorità di Varsavia.

7:59

Guerra in Ucraina: il lavoro diplomatico del primo ministro israeliano Naftali Bennett, colloqui con Putin e Scholz, telefonata con Zelensky

Il primo ministro israeliano Naftali Bennett sta intensificando l’attività diplomatica relativa al conflitto ucraino. Nella giornata di sabato 5 marzo, il premier ha incontrato a Mosca il presidente russo Vladimir Putin. I colloqui si sono conclusi dopo tre ore. A quanto riferiscono fonti diplomatiche citate dai media israeliani, Bennett ha parlato con il presidente russo della situazione degli israeliani e delle comunità ebraiche in Ucraina durante il conflitto.

Israele, riferiscono le fonti, ha coordinato l’incontro con gli Stati Uniti, la Germania e la Francia e lo ha notificato all’Ucraina. Tuttavia il Cremlino non farà nessun annuncio in merito ai risultati dell’incontro. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov a margine dell’appuntamento.

In giornata, il leader israeliano si è intrattenuto anche al telefono con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In serata Bennett sarà a Berlino per incontrare il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Bennett lo informerà del suo incontro con Putin e subito dopo tornerà in Israele.

7:39

Di Maio, “Usare via diplomatica, non si arretra su sanzioni”

“Sono ore concitate, le bombe continuano a scoppiare in Ucraina, uccidendo centinaia di civili. Questa folle guerra va fermata e possiamo riuscirci solo usando la diplomazia, ma senza arretrare di un millimetro sulle sanzioni alla Russia”. A scriverlo, in un post su Facebook, è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Nel frattempo – aggiunge – continuiamo a tutelare anche il nostro Paese, la nostra economia. Avanti!”.

6:29

Kiev: “Lunedì terzo round di negoziati”

Nel secondo round di colloqui tra la delegazione ucraina e quella russa era stata raggiunta l’intesa sui corridoi umanitari per evacuare i civili e su un cessate il fuoco temporaneo nelle zone in cui sarebbero stati istituiti. La tregua temporanea, però, è fallita. Le parti si incontreranno per un terzo round di colloqui lunedì per cercare soluzioni che possano mettere fine al conflitto. L’annuncio è arrivato su Facebook da parte di uno dei membri della delegazione ucraina, David Arakhamiya.

6:28

Ripresa l’offensiva russa su Mariupol dopo il fallimento della tregua temporanea per evacuare i civili

L’esercito russo ha ripreso la sua offensiva a seguito del rinvio dell’evacuazione dei civili da due città del Sud-Est dell’Ucraina, tra cui Mariupol. A dichiararlo è stato il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov. “A causa della reticenza della parte ucraina ad influenzare i nazionalisti o estendere il cessate il fuoco, le operazioni offensive sono riprese alle 18 ora di Mosca”, ha dichiarato in un messaggio video. La notizia arriva dopo una giornata di accuse reciproche sulla mancata tregua che avrebbe dovuto consentire l’apertura di corridoi umanitari a Mariupol e Volnovakha.

Le accuse reciproche sulla mancata tregua durante la giornata

Il cessate il fuoco concordato tra Ucraina e Russia, che avrebbe dovuto consentire l’apertura di corridoi umanitari nella località di Mariupol e Volnovakha, non ha retto alle tensioni di un altro giorno di combattimenti. Lo stop alle armi sarebbe dovuto scattare alle 10 russe, le 8 in Italia. Ma durante tutta la giornata si sono susseguite accuse tra Kiev e Mosca sul mancato rispetto della tregua.

Il servizio stampa del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha da parte sua fatto sapere che l’uscita dei civili da queste due città attraverso corridoi umanitari non inizierà oggi. “È benvenuta qualsiasi iniziativa delle parti che dia tregua ai civili dalle violenze e permetta loro di partire volontariamente verso aree più sicure”, si legge in una nota.

La Russia viola gli accordi e continua a lanciare missili e bombe contro Mariupol, Volnovakha, e altre città ucraine“, denuncia invece il ministero degli Esteri a Kiev in una dichiarazione. “I bombardamenti in corso rendono impossibile l’apertura di corridoi umanitari per l’evacuazione sicura dei civili e per la consegna di medicine e cibo”.

“È’ ‘il regime ucraino’ che sta impedendo l’evacuazione dei civili da Mariupol, nel sud del Paese”, ha detto il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, replicando alle accuse mosse dalle autorità ucraine. In un punto stampa a Mosca, Lavrov ha spiegato che “ci sono notizie secondo cui le autorità ucraine a Mariupol non permettono l’evacuzione dei civili” attraverso i corridoi umanitari.

6:28

La Cina esorta Russia e Ucraina a negoziare

“La Cina sostiene tutti gli sforzi che contribuiscono alla riduzione dell’escalation e alla soluzione politica. La Cina si oppone a qualsiasi azione che non sia favorevole alla promozione di una soluzione diplomatica, ma invece alimenta il fuoco e aggrava la situazione. La Cina continuerà a parlare e a fare del suo meglio per la pace. Incoraggiamo la Russia e l’Ucraina a negoziare direttamente”. Lo ha detto il capo della diplomazia di Pechino, Wang Yi, al segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, in un colloquio avvenuto su richiesta statunitense. In un comunicato pubblicato sul ministero degli Esteri di Pechino, si spiega nel dettaglio il contenuto del colloquio.

6:27

Il negoziatore ucraino ucciso a Kiev poiché accusato di essere una spia russa, il punto sul caso

Il decimo giorno di conflitto in Ucraina dimostra che la guerra armata può diventare anche guerra di spionaggio dove avversari e alleati spesso si confondono. Secondo alcune informazioni ancora da verificare, Denys Kireev, uno dei membri della delegazione ucraina che ha partecipato al primo round di negoziati con la Russia in Bielorussia, è stato ucciso durante un’operazione dei servizi di sicurezza ucraini.

La notizia è stata diffusa dalla testata Ukrainska Pravda e da altre fonti locali ma non ci sono ancora conferme ufficiali. Ecco una ricostruzione della vicenda.

6:00

Zelensky parla con Senatori Usa e chiede aerei e No Fly Zone

Il leader ucraino Volodomyr Zelensky ha parlato per un’ora via zoom a un gruppo di Senatori americani a cui torna a chiedere ulteriore assistenza militare, inclusi aerei e droni, altre sanzioni contro la Russia, e l’imposizione della No Fly Zone sull’Ucraina. Il presidente ucraino ha anche chiesto agli Stati Uniti di sospendere le importazioni di petrolio e gas e tutte le transazioni economiche con la Russia.

5:32

Ucraina: Antony Blinken in visita alla frontiera con la Polonia

Il segretario di Stato americano Antony Blinken si è recato oggi alla frontiera tra Ucraina e Polonia. Blinken ha avuto colloqui con le autorità di Varsavia sull’aggravarsi della crisi umanitaria provocata dall’invasione russa dell’Ucrania.

5:28

Croce Rossa, oggi ‘improbabili’ evacuazioni da Mariupol e Volnovakha

È ‘improbabile’ che oggi si possa procedere con l’evacuazione dei civili da Mariupol e Volnovakha. Lo ha precisato il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), dopo lo scambio di accuse reciproche tra Mosca e Kiev.

“Continuiamo il dialogo con le parti sul passaggio sicuro dei civili da diverse città colpite dal conflitto”, ha affermato il Cicr in una nota. “Le scene a Mariupol e in altre città oggi sono strazianti – si aggiunge – È benvenuta qualsiasi iniziativa delle parti che dia tregua ai civili dalle violenze e permetta loro di partire volontariamente verso aree più sicure”.

5:18

Zelensky: “Quasi 10mila soldati russi sono stati uccisi”

“Quasi 10mila soldati russi sono stati uccisi. È terribile, sono 18enni, ventenni, quasi bambini, soldati a cui non è stato spiegato che stavano andando a combattere. La Russia dovrebbe dargli un’altra possibilità”, ha sottolineato il presidente ucraino in un nuovo video.

“I corridoi umanitari devono entrare oggi a Mariupol e Volnovakha, per salvare donne bambini e anziani e dare cibo e medicine a chi è rimasto. Stiamo facendo di tutto per far funzionare l’accordo”, aggiunge il leader. La vicepremier, Irna Vereshchuk, ha invece denunciato che la Russia ha violato l’accordo sui corridoi dopo due ore riprendendo i bombardamenti.

4:56

Maurizio Landini alla manifestazione per la pace di Roma: “Lotta a guerra è anche lotta per nuovo modello sviluppo”

“Per un sindacato essere oggi contro la guerra vuol dire essere anche per un nuovo modello di sviluppo: mettere al centro il lavoro, la sua qualità. E lo dico ai tanti giovani che sono qui che giustamente ci dicono che la tutela dell’ambiente deve diventare un elemento centrale. Bene, noi dobbiamo ripensare a come si produce, con quale sostenibilità ambientale”.

Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini dal palco di San Giovanni a Roma che ha accolto oggi il movimento pacifista e migliaia di persone scese in piazza contro il conflitto in Ucraina. 

“E allora la lotta contro la guerra è una lotta per un nuovo modello di sviluppo che superi la precarietà, che metta al centro la sostenibilità”, aggiunge.

4:17

La grande manifestazione per la pace in corso a Roma

Il lungo serpentone ‘No War’ a Roma si è messo in marcia da piazza della Repubblica per raggiungere poi San Giovanni. Migliaia di persone, tra cui giovani, famiglie e bambini avvolti dai colori dell’Ucraina e dell’arcobaleno della pace stanno sfilando pacificamente contro il conflitto alle porte dell’Europa.

Una grandissima bandiera della pace tenuta da decine cittadini ha guidato il corteo della manifestazione nazionale “Cessate il fuoco. Per un’Europa di pace”, convocata dalla Rete Italiana Pace e Disarmo e con l’adesione di numerose organizzazioni della società civile italiana per la pace tra cui Arci, Acli, Libera, Emergency, Legambiente, Cgil, Movimento Nonviolento, Un Ponte Per, Archivio Disarmo, Associazione Ong Italiane, Link 2007, Rete della Conoscenza, Anpi, Greenpeace e molte altre ancora.

2:41

Putin: “Le sanzioni contro la Russia sono una dichiarazione di guerra”

Il presidente russo, intervenuto a un evento in vista della giornata sulla donna, è tornato a puntare minacciosamente il dito contro l’Occidente che sta duramente sanzionando la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Inoltre, a proposito di una “no-fly zone” più volte invocata dall’Ucraina per impedire di fatto i bombardamenti russi sulle sue città Putin ha detto che “la Federazione Russa considererà qualsiasi tentativo da parte di altri Paesi di stabilire una no-fly zone sull’Ucraina come una partecipazione alle ostilità“.

Il leader russo si è poi anche soffermato sulla situazione della campagna militare. Mentre diversi osservatori hanno messo in dubbio le reali capacità logistiche dell’esercito di Mosca soprattutto per quanto riguarda i rifornimenti, secondo Putin “sono state distrutte quasi tutte le infrastrutture militari dell’Ucraina e l’eliminazione della difesa aerea è stata praticamente completata. Tutto sta procedendo secondo i piani in Ucraina, non ho dubbi che l’esercito russo raggiungerà tutti i suoi obiettivi”.

Putin è poi tornato a commentare la situazione del Donbass a partire dal 2014 che, nella narrazione russa degli attuali eventi, avrebbe giustificato l’attuale operazione militare. “Dall’inizio delle ostilità nel Donbass sono state uccise 13-14mila persone, tra cui oltre 500 bambini”, la denuncia del presidente russo. Gli autori dei massacri sarebbero i nazionalisti ucraini (spesso di estrema destra e per questo chiamati da Putin “nazisti”) che non vogliono riconoscere le autoproclamate Repubbliche filorusse di Donetsk e Lugansk. Riconosciute ufficialmente dalla Russia il giorno prima di cominciare l’attacco armato contro l’Ucraina.

Putin, infine, ha escluso al momento l’adozione della legge marziale in Russia. “Non è in programma l’introduzione di disposizioni speciali sul territorio”. Si introdurrebbe solamente in caso di “aggressione esterna”, ma in Russia “non esiste una situazione del genere” in questo momento.

2:36

La Rai ha deciso di sospendere i servizi giornalistici dalla Russia

“In seguito all’approvazione della normativa che prevede forti pene detentive per la pubblicazione di notizie ritenute false dalle autorità, a partire da oggi la Rai sospende i servizi giornalistici dei propri inviati e corrispondenti dalla Federazione Russa”. Lo comunica in una nota Viale Mazzini, sottolineando che “la misura si rende necessaria al fine di tutelare la sicurezza dei giornalisti sul posto e la massima libertà nell’informazione relativa al Paese. Le notizie su quanto accade nella Federazione Russa verranno per il momento fornite sulla base di una pluralità di fonti da giornalisti dell’Azienda in servizio in Paesi vicini e nelle redazioni centrali in Italia”.

1:57

La compagnia aerea russa Aeroflot sospende tutti i voli internazionali dall’8 marzo

La compagnia aerea russa Aeroflot ha annunciato oggi la sospensione dei voli internazionali a partire dall’8 marzo, conseguenza delle sanzioni internazionali contro Mosca. La decisione, che entrerà in vigore alla mezzanotte tra lunedì e martedì prossimi, è dovuta alle “nuove circostanze che ostacolano l’operatività dei voli”. In una nota Aeroflot precisa che resteranno i voli interni e i collegamenti con la Bielorussia.

12:43

Lavrov: “Non c’è ancora una nuova data per i nuovi colloqui

“Non è ancora stata fissata una nuova data per il terzo round dei negoziati tra Russia e Ucraina. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nel corso di un punto stampa a Mosca. “La nostra delegazione aspetta una qualche informazione da parte ucraina. La situazione è un po’ strana: tutti vogliono arrivare a un’intesa eppure sembra che gli ucraini inventino sempre dei motivi per tirare per le lunghe i termini dell’incontro che sono già stati concordati”, ha dichiarato Lavrov. “Non abbiamo ancora ricevuto nessuna notizia su una nuova data – ha aggiunto – noi già dalla sera di ieri eravamo pronti per questa nuova tornata di colloqui”.

Lavrov ha poi anche replicato alla accuse di Kiev sul mancato rispetto del cessate il fuoco a Mariupol, sostenendo che sarebbero le autorità ucraine a impedire l’evacuazione dei civili dalla città nel sud del Paese.

12:37

Il presidente della Regione di Kharkiv: “Mancano cibo, medicine e benzina

”Non abbiamo cibo, non abbiamo medicine, non abbiamo benzina”. Quello che serve a Kharkiv è un corridoio che possa ”far entrare in città gli aiuti umanitari’‘. È l’appello rivolto tramite Adnkronos dal presidente del consiglio regionale di Kharkiv Sergey Chernov. ”Non abbiamo elettricità, quindi non abbiamo né luce, né riscaldamento, né acqua calda. Aiutateci”, afferma da un posto sicuro. ”La gente sta vivendo sottoterra, quanto può resistere?”, si chiede, affermando che ci sono ”piccoli gruppi di militari russi in città”, ma ”ci colpiscono soprattutto con raid aerei”.

12:22

Rinviata l’evacuazione di civili da Mariupol

È stata rinviata l’evacuazione dei civili da Mariupol, nel sud dell’Ucraina. Lo hanno riferito le autorità locali, spiegando che il rinvio è dovuto “al fatto che la parte russa non aderisce al regime di cessate il fuoco e continua a bombardare” sia la stessa Mariupol che l’area circostante.

La municipalità di Mariupol ha chiesto agli abitanti in fuga dalla città di andare nei rifugi, mentre sono in corso nuovi negoziati con la Russia per l’evacuazione. “Altre informazioni arriveranno presto – fanno sapere – Al momento ci sono negoziati con la Federazione russa per il cessare il fuoco e per garantire un corridoio umanitario sicuro. La polizia informerà i residenti con l’aiuto di altoparlanti”. L’evacuazione della popolazione sarebbe dovuta iniziare alle 11 ora locale.

12:20

Cremlino: “La Russia non è isolata, il mondo è più grande di Usa e Ue

Il Cremlino assicura che “la Russia non è isolata”. “Il mondo è troppo grande perché Stati Uniti e Unione europea riescano a isolare un Paese, ancor di più un Paese grande come la Russia. Ci sono molti più Paesi nel mondo”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov accusando l’Occidente di “bantismo economico” e anticipando conseguenze alle sanzioni.

12:14

Zelensky parla con Morrison e Rama

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, prosegue i suoi colloqui con i leader internazionali. Stamane, ha riferito su Twitter, ha parlato con il primo ministro albanese, Edi Rama, e con quello australiano, Scott Morrison.

Con Rama, ha spiegato Zelensky, “abbiamo discusso del lavoro congiunto nell’ambito delle Nazioni Unite. Apprezziamo l’aiuto pratico ed il supporto dell’Albania in questo momento difficile. Stiamo facendo il possibile per fermare la guerra”.

Il leader ucraino ha quindi informato Morrison degli sviluppi della guerra, evidenziando “i rischi per le persone e l’ambiente dovuti alle minacce contro gli impianti nucleari e chimici ucraini”.

11:44

Le autorità della città di Mariupol dicono che i russi non stanno rispettando il cessate il fuoco

Le autorità di Mariupol hanno denunciato che le autorità russe non stanno rispettando il cessate il fuoco lungo la strada che permetterebbe ai civili di lasciare la città ucraina allo stremo e che i bombardamenti sulla città continuano.

Il cessate il fuoco temporaneo a Mariupol dovrebbe essere in vigore dalle 8 alle 15 ora italiana. È stato deciso di consentire agli autobus di trasportare i civili da Mariupol e Volnovakha verso Zaporizhzhia, nell’Ucraina sudorientale. Tuttavia, le autorità di Mariupol hanno sostenuto che “sono in corso combattimenti” nella regione di Zaporizhzhia. “Stiamo negoziando con la parte russa per confermare il cessate il fuoco lungo l’intero percorso di evacuazione”, hanno aggiunto.

11:01

Zelensky: “Corridoi umanitari in due città, ma chi può continui a combattere

I corridoi umanitari “ci saranno” per consentire di lasciare Mariupol e Volnovakha a “bambini, donne e anziani”, tuttavia chi può dovrebbe “rimanere e resistere al nemico“. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook.

“Siamo riusciti a ottenere un accordo per fornire assistenza a quelle città in Ucraina che si trovano nella situazione peggiore e terribile, Mariupol e Volnovakha, per salvare bambini, donne e anziani. Per fornire farmaci e cibo a chi sta lì in quei luoghi – ha dichiarato Zelensky – Le persone disposte a lasciare questi luoghi dovrebbero essere in grado di farlo ora utilizzando il corridoio umanitario, ma chi ha la forza e voglia deve rimanere e resistere al nemico“. Riferendosi sempre ai corridoi umanitari, Zelensky ha aggiunto che “facciamo tutto il possibile da parte nostra per assicurarci che questo accordo funzioni”. Il presidente ucraino ha poi parlato dei negoziati con la Russia previsti per il fine settimana: “Vediamo se riusciremo a fare progressi”.

10:39

Razzi contro quartieri residenziali a Bila Tserkva

L’esercito russo ha attaccato con razzi alcuni quartieri residenziali a Bila Tserkva, nell’Ucraina centrale. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Interfax-Ucraina, citando il sindaco della città, Hennadiy Dykyi. “C’è appena stato un attacco missilistico. Hanno colpito abitazioni private. Ora stiamo cercando i feriti. State attenti, ascoltate attentamente le sirene d’allarme”, ha affermato il sindaco in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook rivolgendosi ai concittadini, pubblicando poi un video di un’area distrutta.

10:26

 F1: Haas licenzia il pilota russo Mazepin

La Haas ha licenziato il pilota russo Nikita Mazepin. Il team di Formula Uno ha inoltre posto fine ai rapporti con Uralkali, principale sponsor della squadra, azienda di proprietà del padre del pilota, Dmitry Mazepin.

“Il Team ha deciso di cessare con effetto immediato la partnership title di Uralkali e il contratto del pilota Nikita Mazepin”. È quanto si legge nella nota diffusa dal team di Formula Uno Haas. “Come il resto della community di Formula Uno, la squadra è sotto shock e rattristata per l’invasione dell’Ucraina e auspica una rapida e pacifica conclusione del conflitto”, conclude.

10:01

PayPal lascia il mercato russo, Revolut blocca le transazioni

Arriva anche da PayPal e da Revolut una risposta all’invasione russa in Ucraina. Il colosso del pagamenti ha ufficialmente lasciato il mercato della Russia dopo che nei giorni scorsi aveva bloccato la creazione di nuovi account nel Paese. Da oggi non è quindi più possibile effettuare o ricevere pagamenti dalla Russia attraverso il suo sistema di scambio di denaro. La banca online Revolut ha optato per la stessa linea: l’app non permette più ai suoi clienti alcuna operazione bancarica, come i trasferimenti di denaro, con la Russia e con la Bielorussia. Nei giorni scorsi Revolut aveva avviato anche una campagna di donazione per la popolazione Ucraina. A confermare la notizia è stato il vicepremier ucraino Mykhailo Fedorov.

Federov, che è anche ministro della Trasformazione digitale, dall’inizio del conflitto è impegnato nel convincere le cosiddette ‘big tech’ a boicottare la Russia.

9:46

Johnson: “Rischio nucleare evidente, intervengano Onu e Aiea

“Non vogliamo far cadere Putin”

“Il rischio di un incidente nucleare è evidente, purtroppo” e per evitarlo servono “subito l’Onu e l’agenzia dell’atomo Aiea a protezione delle centrali ucraine. Un altro attacco come quello dell’altra notte, e la sicurezza e la salute di tutta Europa saranno in enorme pericolo”. Lo ha dichiarato il primo ministro britannico, Boris Johnson, in un’intervista rilasciata a ‘Repubblica’ e ad altri media europei, riferendosi all’attacco russo contro la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa.

“Dobbiamo lavorare strenuamente insieme: il rischio è quello di una catastrofe pan-europea”, ha avvertito Johnson, secondo cui “dobbiamo far capire al Cremlino che un’altra Chernobyl sarebbe un disastro anche per la Russia”.

Per Johnson, il presidente russo Vladimir “Putin ha commesso tanti errori in questa folle invasione dell’Ucraina: ha sottovalutato la resistenza del popolo, l’eroismo di Zelensky, l’unità dell’Occidente, le cui dure sanzioni contro Mosca stanno già facendo effetto”, ma l’obiettivo non è quello di farlo cadere. “Dobbiamo concentrarci a proteggere il popolo ucraino. Non bisogna andare oltre. Non dobbiamo in alcun modo provare ad accorciare la vita politica di qualcuno a Mosca. Sarebbe controproducente per gli ucraini”, ha detto.

“Nessun Paese disposto a intervenire militarmente”

Il primo ministro britannico ha quindi sottolineato la “profonda analogia tra il comportamento di Putin e quello di Slobodan Milosevic in Serbia negli anni 90. Entrambi al potere per molto tempo, sempre più autocratici, con una causa nazionalista per cementare la loro posizione”.

Johnson ha infine escluso un intervento militare in Ucraina da parte di soldati britannici, italiani, tedeschi, definendolo “lontanissimo. Le conseguenze di uno scontro diretto con la Russia sarebbero incontrollabili, imprevedibili. Salveremo gli ucraini, ma non c’è un solo Paese occidentale disposto all’impegno militare in Ucraina”.

8:51

Kiev conferma: “Cessate il fuoco per corridoi a Mariupol e Volnovakha

“A Mariupol e Volnovakha i corridoi umanitari sono pronti per l’apertura, sono state formate colonne di persone che devono essere evacuate. Le parti hanno temporaneamente cessate il fuoco nell’area dei corridoi”. Lo conferma in in tweet il consigliere della presidenza ucraina Mikhail Podolyak.

8:33

Il punto sul conflitto secondo l’intelligence britannica

L’intelligence britannica, secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa di Londra, ritiene che nelle ultime 24 i raid aerei e le operazioni militari russi si siano ridotti di intensità. Restano nelle mani delle forze russe le città di Kharkiv, Chernihiv e Mariupol, che, insieme a Sumy, “sono tutte circondate dalle forze russe”. E ancora, secondo il ministero della Difesa di Londra, le forze di Mosca “stanno probabilmente avanzando verso la città portuale meridionale di Mykolaiv: c’è la possibilità che queste forze cerchino di aggirare la città per dare priorità all’avanzata verso Odessa“.

7:58

Mosca concede corridoi umanitari e cessate il fuoco a Mariupol e Volnovakha

“La Russia dichiara un corridoio umanitario e un cessate il fuoco dalle 10 ora di Mosca (le 8 in Italia) per l’uscita dei civili da Mariupol e Volnovakha. Corridoi umanitari e vie di uscita sono stati concordati con la parte ucraina”. Lo rende noto il ministero della Difesa russo.

7:42

Grandi (Unhcr): “Valanga umana di rifugiati e se la guerra continua l’Europa non reggerà

“Sono appena arrivato a Palanca, la frontiera tra la Moldavia e l’Ucraina, e vedo un afflusso impressionante, una valanga umana che entra ed esce dalla dogana ogni minuto”. Lo afferma Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati in un’intervista al quotidiano La Repubblica. “La crisi dell’Ucraina è una delle più importanti del dopoguerra. Un momento unico e storico per il nostro continente, neppure gli spostamenti causati dalla guerra in Jugoslavia avevano raggiunto queste dimensioni”.

Quelle che stanno arrivando “sono le famiglie che hanno risorse e conoscenze in Europa. I problemi veri arriveranno in seguito, se altre città saranno bombardate. Vedremo, allora, uscire persone che hanno meno soldi e legami e dovranno fermarsi nei Paesi di confine rischiando di far salire le tensioni. – spiega Grandi – La Moldavia è un Paese fragile, esposto, fuori dalla Ue e dalla Nato. Tre milioni di abitanti hanno visto oltre centomila ucraini varcare le loro frontiere. È davvero difficile gestire la situazione per loro, dobbiamo aiutarli molto. E se i russi dovessero sfondare a Odessa, cinquanta chilometri da qui, il porto naturale dei moldavi, allora l’esodo verso la Moldavia diventerebbe drammatico”.

“La Polonia regge il colpo e il fatto che già conoscesse il popolo vicino, avesse una comunità straniera al suo interno, – prosegue Grandi – è diventato un elemento positivo. Ieri avevano valicato le loro frontiere in 650mila, ma non tutti si sono fermati in Polonia. Molti hanno proseguito per la Germania, l’Olanda, il Sud Europa”.

“Le politiche sull’immigrazione di Polonia e Ungheria sono state dure, ma questa volta il governo polacco ha cambiato diverse leggi e ha aperto le porte. Sono buoni frutti per il futuro. – aggiunge ancorad – Se la guerra non si ferma, tra qualche settimana dovremo rivedere i nostri giudizi. L’Europa non ha mai avuto grande pazienza su questi temi. C’è un’impazienza sociale e politici che ne approfittano per seminare ostilità. Se l’esodo dura, non durerà la generosità dei popoli”. Si può uscire da questa situazione “solo con la fine dei bombardamenti. Un ulteriore protrarsi delle ostilità causerebbe danni incalcolabili sul piano geopolitico e umano“, conclude Grandi.

7:33

Lunedì riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sui corridoi umanitari

Lunedì si terrà una nuova riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, questa volta sui corridoi umanitari per evacuare i civili dall’Ucraina. La riunione, richiesta da Stati Uniti ed Albania, si terrà a porte aperte, con l’intervento del coordinatore Onu per gli affari umanitari, Martin Griffiths, e della direttrice esecutiva dell’Unicef, Catherine Russell.

7:21

Piazze piene contro la guerra nella serata di ieri

Sono impressionanti le immagini della folla a Praga e Tbilisi, due fra la tante città dove si è scesi in piazza contro la guerra e da cui i manifestanti hanno ascoltato le parole del presidente ucraino Zelensky: “Non state in silenzio, sostenete l’Ucraina. Perché se l’Ucraina non sopravvive, l’intera Europa non sopravviverà. Se cade l’Ucraina, cadrà tutta l’Europa”, sono state le sue lapidarie parole.

7:13

Zelensky: ‘”Non sono fuggito, sono qui al mio posto

“Non sono scappato, sono qui a Kiev al mio posto”. Il presidente ucraino Voldymyr Zelensky ha risposto così, con un video su Instagram, alle affermazioni dei russi, che lo davano in fuga. “Ogni due giorni arrivano informazioni che sono fuggito da qualche che parte, che sono scappato dall’Ucraina, da Kiev, dal mio ufficio – ha detto – Come potete vedere, sono qui al mio posto, Andriy Borisovich (Yermak, il capo dell’ufficio presidenziale) è qui. Nessuno è scappato da nessuna parte, siamo qui a lavorare”. Poi il presidente si è concesso una battuta: “Ci piace fare jogging, ma non abbiamo tempo per farlo, per fare esercizi cardio. Lavoriamo, gloria all’Ucraina”.

7:04

Il sindaco di Mariupol: “Attacchi spietati, servono corridoi umanitari

Il sindaco di Mariupol Vadim Boychenko denuncia “attacchi spietati” contro la sua città, sotto assedio da giorni da parte delle forze, parlando di “un altro giorno difficile”. Boychenko ha chiesto l’apertura di corridoi umanitari per permettere l’arrivo di generi alimentari e cibo.

7:01

Cremlino: “Non vogliamo dividerle l’Ucraina, ma garanzie sulla nostra sicurezza”

L’operazione militare speciale delle forze russe in Ucraina non ha l’obiettivo di dividere il Paese ma di garantire la sicurezza della Federazione. Lo ha chiarito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista a Sky Arabia, durante la quale ha chiarito ancora una volta la posizione di Mosca: “Vogliamo vedere l’Ucraina demilitarizzata, vogliamo vedere l’Ucraina libera dall’ideologia nazista. E vogliamo anche vedere che lo status neutrale dell’Ucraina sia iscritto nella Costituzione e garanzie che armi in grado di cambiare l’equilibrio di sicurezza in Europa non possano essere dispiegate”.

Peskov ha poi parlato dell’attacco di ieri notte alla centrale nucleare di Zaporozhya: “Il reattore nucleare, cuore dell’impianto non è mai stato toccato”. A suo dire “c’è stata una provocazione dei nazionalisti ucraini, un gruppo di combattenti che ha attaccato una pattuglia di truppe russe che hanno dovuto rispondere”. La situazione è sempre stata sotto controllo e non ci sono state minacce alla sicurezza, ha affermato.

6:58

Usa: “I russi si avvicinano alla seconda centrale nucleare

Le forze russe si starebbero avvicinando alla seconda più grande centrale del Paese, sono a “una ventina di miglia (32 km)”. A sostenerlo è l’ambasciatrice statunitense all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, senza indicare il nome dell’impianto. Secondo Energoatom, organismo ucraino di supervisione delle centrali nucleari, il secondo più grande impianto del Paese è quello di Yuzhnoukrainsk, nella regione di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina. Ieri notte, le forze russe avevano attaccato la centrale nucleare di Zaporizhzhia.

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