Il Rapporto annuale prosegue nella valutazione della situazione energetica europea e nell’analisi delle future prospettive per la regione del Mediterraneo. Focus di quest’anno: combustibili alternativi.

Per l’Unione europea il petrolio rappresenta ancora oggi la fonte primaria di energia; nonostante ciò, la sua quota è diminuita di sei punti percentuali nel corso degli ultimi vent’anni, passando così da 38,7% a 32,7%. Questa evidenza emerge dal quadro presentato da Med & Italian Energy Report, studio condotto dall’[email protected] Center del Politecnico di Torino in collaborazione con il Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo (SRM).

Cosa dice il report

Il report, presentato giovedì mattina al Parlamento europeo di Bruxelles, durante un evento patrocinato dagli eurodeputati Tiziana Beghin (M5s), Patrizia Toia (Pd) e Marco Zanni (Lega), è stato intitolato “Alternative fuels: a strategic option for the Euro-Mediterranean area?” e, in linea con le precedenti edizioni, prosegue nella sua analisi dell’attuale situazione energetica e delle future prospettive per la regione del Mediterraneo.

Nel 2022, a seguito della guerra di aggressione della Russia in Ucraina e della riduzione dell’80% dell’importazione di gas russo in Ue, è cominciato un processo di diversificazione degli approvvigionamenti e di aumento di acquisto di Gnl, oltre che un potenziamento delle rinnovabili. L’Italia ha reagito a questa riduzione di forniture di gas rivolgendosi in particolar modo all’Algeria, ragione per la quale sta divenendo sempre più importante rafforzare la cooperazione nel Mediterraneo centrale per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, a breve e medio periodo.

Pertanto, il focus del report di quest’anno è sui combustibili alternativi, sia biocarburanti che sintetici, che vanno a nozze con un approccio di economia circolare e che potrebbero risultare importanti nel sostegno della decarbonizzazione, con particolare riferimento a quella del trasporto marittimo.

Il commento dell’eurodeputato Zanni

“Questo evento è importante in un periodo di emergenza come quello che stiamo vivendo. Discussioni simili, che si concentrano su questo tipo di prodotti necessari alla transizione, contribuiscono al dibattito sul tema dei biocombustibili e della Green Transition che, al di là della crisi, stavamo già progettando”, ha detto l’eurodeputato della Lega, Marco Zanni, a margine dell’evento. “Le istituzioni Ue stanno agendo su due direttrici: la prima è quella dell’emergenza, mentre la seconda è la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, che speriamo vada in chiusura alla fine di quest’anno“, ha aggiunto.

“Di fronte alla guerra e ad un tale cambiamento di scenario, il nostro report mette in evidenza come occorra investire sulle rinnovabili, sia nell’Ue sia aprendo un dialogo nuovo insieme ai Paesi della sponda nord del Mediterraneo”, ha aggiunto Massimo Deandreis, direttore generale SRM e curatore del rapporto, insieme a Ettore Bompard, invece direttore [email protected] Energy Center del Politecnico di Torino.

Presente all’evento anche la responsabile European Regulatory and Public Affairs di Intesa Sanpaolo, Francesca Passamonti. Ha concluso i lavori il Presidente della Compagnia di San Paolo e dell’ACRI, Francesco Profumo.

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