È arrivato il decreto festività e, con lui, tutta una serie di restrizioni che, purtroppo, andranno a colpire, maggiormente e per l’ennesima volta, le categorie di alberghi e ristorazione.

La Confcommercio, in collaborazione con Istat e dopo un’attenta analisi, ha potuto constatare che, rispetto alle 25 milioni di prenotazioni tra Natale, Capodanno ed Epifania, almeno 5 milioni sono state cancellate e 5,3 milioni hanno avuto una riduzione dei giorni di vacanza. Altre restano, al momento, in sospeso visti i dubbi sulla possibilità di potersi effettivamente godere un viaggio visti i numerosi divieti imposti dal governo.

Gli alberghi quindi, e per l’ennesimo anno, subiranno delle fortissime perdite in un periodo in cui, solitamente, si avevano dei grossi incassi. Secondo i dati Istat si ha un bilancio del -48% delle camere occupate con delle perdite di oltre il 55%. Le città d’arte come Roma, Firenze e Venezia, inoltre, si è stimato che subiranno le perdite maggiori.

Una buona fetta di hotel si è vista costretta a chiudere dato che le spese di gestione risulterebbero maggiori rispetto ai possibili incassi. Uno smacco, questo, che potrebbe mettere in ginocchio numerosi albergatori.

La stessa sorte è toccata a ristoranti e discoteche. Queste ultime, già pesantemente penalizzate nell’ultimo anno, avevano appena riaperto ad ottobre per poi vedersi chiudere nuovamente proprio in vista delle festività dove avrebbero avuto grossi incassi proprio grazie ai party di Natale e Capodanno.

I ristoratori stessi hanno avuto numerose disdette tra pranzi e cene festive. I clienti, chi in dubbio sull’effettiva possibilità di sentirsi al sicuro e chi non in possesso di Super Green Pass, hanno preferito festeggiare a casa e rinunciare al ristorante.

La rabbia dei ristoratori si sta facendo sentire ampiamente in questi giorni. Chiedono, ovviamente, dei fondi per poter almeno coprire i mancati incassi ma gli interventi economici basteranno a risarcire chi non ha potuto lavorare?

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