CINQUE STELLE, QUATTRO SOLDI – CONTE HA BISOGNO DEL VIL DENARO PER COSTRUIRE IL “NUOVO” MOVIMENTO, MA I PARLAMENTARI NON VOGLIONO SGANCIARE 2.500 EURO AL MESE PER UN PARTITO SENZA FUTURO. DI FRONTE ALLA MINACCIA DI SANZIONI, I PARLAMENTARI HANNO FATTO UNA PERNACCHIONA A “GIUSEPPI” – IL NODO È SEMPRE IL VINCOLO DEI DUE MANDATI: CHE SENSO HA VERSARE QUEI SOLDI SE POI TRA TAGLIO DEI PARLAMENTARI, TRACOLLO ALLE URNE E CANDIDATURE CALATE DALL’ALTO, IN MOLTI RISCHIANO DI PERDERE LA POLTRONA?
Luca De Carolis per “il Fatto quotidiano”
giuseppe conte al meeting di rimini
Va bene la campagna di ascolto sui territori, va bene la rifondazione “radicale nei contenuti e moderata nei toni” per dirla come l’avvocato. Ma per costruire il nuovo Movimento, Giuseppe Conte ha bisogno anche di soldi, quelli delle restituzioni dei parlamentari: 2.500 euro al mese secondo le nuove regole entrate in vigore ad aprile (di cui 1.000 al Movimento, e 1.500 “alla collettività”).
Però di denaro dagli eletti ne sta arrivando poco: e comincia a diventare un problema, al punto da generare le prime frizioni nero su bianco. Per esempio raccontano che due giorni fa sulla chat interna i parlamentari calabresi siano stati inviati a rimettersi in regola con le restituzioni: in caso contrario, verranno esclusi dai prossimi eventi pubblici con Contee altri big in Calabria, dove a ottobre si voterà per le Regionali.
beppe grillo giuseppe conte luigi di maio
Un avviso che i parlamentari non hanno affatto gradito. “Se pensano di smuoverci con una sanzione del genere…”, ringhiano un paio di eletti. Ma il tema di fondo, quello dei soldi che non arrivano, vale per tutta l’Italia a 5Stelle. E dietro c’è un altro delicatissimo nodo irrisolto, cioè il vincolo dei due mandati, su cui Conte non ha ancora ufficialmente deciso.
BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO
Stando alle sue dichiarazioni e alle voci di dentro, la sensazione è che alla fine l’ex premier troverà il modo per ricandidare un gruppetto di maggiorenti: dieci, massimo 20 persone.
GLI ALTRI al secondo mandato si sentono quasi tutti già a fine corsa, perché il taglio dei parlamentari e l’inevitabile calo del M5S rispetto al 33 per cento delle Politiche 2018 saranno già una scure. Il resto potrebbe farlo lo stesso Conte, inserendo nelle liste molti esterni. “Se siamo messi così, perché ti devo dare 2500 euro al mese?” ragiona un deputato.
Sintesi brutale del pensiero di molti altri eletti, che non restituiscono da mesi. Nelle scorse settimane l’ex reggente Vito Crimi, prima di lasciare la carica, aveva tenuto due riunioni per chiedere ai parlamentari di versare. Ma è valso a poco.
“Devono spiegarci bene cosa faranno con quei soldi, e se verranno usati anche per questa campagna elettorale” rilancia una parlamentare. E poi su tutto incombe ancheun enigma, ossiail destino dei sette milioni raccolti con precedenti restituzioni, ancora fermi – pare – sul conto di una banca a Milano. Anche su quello dovrà esprimersi Conte, che vuole un M5S strutturato in tutte le regioni, e che ha fatto affittare una sede a Roma a pochi metri dalla Camera. Novità, che richiedono soldi.
GIUSEPPE CONTE VENDITORE DI CALDARROSTE conte casalino GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO E IL TAVOLINO MEME rocco casalino e giuseppe conte LUIGI DI MAIO E VITO CRIMI giuseppe conte furioso in conferenza stampa.