MI CENSURANO MA NON SANNO CHE CON IL MIO “PORCAPUTTÉNA” HO SFAMATO TANTE PERSONE”. VI RACCONTO COME – LINO BANFI AL CONTRATTACCO SU “CHI” DOPO LE ACCUSE DEL MOIGE: “CON IL MIO SUGO DAL NOME ‘PORCAPUTTÉNA’ HO FORNITO 2.000 PASTI GRATIS A CHI AVEVA FAME, CON LA BENEDIZIONE DELL’ELEMOSINIERE DEL PAPA – E POI RIVELA: UN LEONE ALLA CARRIERA? ANCHE UN CONIGLIETTO O UN TOPOLINO VANNO BENE. MI CONSOLO INTANTO CON…”

Da Chi

 

lino banfi lino banfi

«Non capisco queste polemiche sull’espressione “porca pu**ena” nel mio spot pubblicitario. Quell’espressione è un gioco, fa ridere, per noi pugliesi è come “ostrega” per un veneto, non c’è volgarità», così Lino Banfi, commenta in una intervista con Chi (in edicola da mercoledì 8 settembre) l’attacco ricevuto dal Moige per lo spot televisivo nel quale il popolare attore riprende il personaggio dell’allenatore Oronzo Canà con la colorita espressione pugliese diventata il portafortuna della nazionale italiana campione d’Europa e uno dei tormentoni dell’estate 2021. 

 

«Prima del lockdown», racconta Lino Banfi a Chi «nella mia orecchietteria a Roma (Orecchietteria Banfi, che gestisce con i familiari, ndr) avevo una scorta di 400 confezioni di sugo “Porcapu**éna”, che rischiavano di scadere se non avessimo riaperto in tempo.

BANFI SUGO PORCAPUTTENA BANFI SUGO PORCAPUTTENA

 

Allora ho pensato di metterli a disposizione di chi non aveva da mangiare: ho fatto arrivare da Barletta un gran quantitativo di orecchiette, tramite un amico prete della Caritas ho contattato l’elemosiniere del Papa e a lui ho spiegato il progetto di offrire 2.000 piatti di pasta con il mio sugo a chi aveva bisogno.

 

Prima però l’ho avvisato: “Eminenza, guardi che questo ha un nome un po’ piccante…”. Se lo è fatto dire, si è fatto una bella risata… E alla fine con il mio “Porcapu**éna” abbiamo sfamato tante persone».

 

 

 

 

 

 

LINO BANFI

Da Chi

 

«Non sarebbe ora di pensare al povero Banfi, che con 100 e passa film ha rappresentato una grossa fetta del cinema italiano, prima che ci lasci la pelle? Non dico un Leone alla carriera, ma magari un coniglietto, un topolino… Premi ne ho ricevuti, ma partecipare a un festival, un riconoscimento lì, sarebbe un’altra cosa. Mi consolo con la bellissima lettera che mi ha scritto a luglio papa Francesco: quello è il mio Oscar».

 

Con un velo di ironica amarezza, ma con la commozione di chi ha ricevuto un importante riconoscimento Lino Banfi, racconta in esclusiva a Chi, in edicola da mercoledì 8 settembre, l’inattesa lettera che ha ricevuto nel luglio scorso da papa Francesco per la sua lunga e fortunata carriera di attore. «Ho ricevuto la lettera il 26 luglio scorso», spiega Lino banfi a Chi «in essa, tra tante splendide cose il Santo Padre mi ha scritto: “Grazie per aver condiviso con tante generazioni il dono del sorriso che viene da Dio. Grazie per essere testimone della gioia italiana. Continua a far sorridere tutti perché il sorriso è una carezza fatta col cuore”».

 

 

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Redazione Dagospia