Elegantissima, con tocco di stravaganza. Daniela Santanchè, neo-ministra del Turismo, giura al Quirinale davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla premier Giorgia Meloni in sobrio tailleur scuro dal gusto quasi maschile, camicia bianca e vezzosa cravatta bianca lunga e affusolata. 

Il suo nome nella squadra di governo è tra i quelli che più hanno scatenato i commentatori di sinistra, che l’hanno già battezzata sprezzantemente “ministra del Twiga”. Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena e firma avvelenatissima del Fatto quotidiano, ha sommariamente analizzato in collegamento con Lilli Gruber a Otto e mezzo: “Al Turismo hanno messo gli stabilimenti balneari”. E a Propaganda Live, su La7, ecco la battuta di Diego Bianchi in arte Zoro, che quando Meloni pronuncia il suo nome esplode in un sonoro urlo “Garnero Santanchè!” in coppia con il vignettista e sodale Makkox che è tutto un programma. Come dire: da adesso ci divertiamo.

Per la cronaca, la sempre molto chiacchierona Santanchè, al termine del giuramento, è uscita dal Quirinale senza fermarsi davanti ai microfoni dei giornalisti assiepati in attesa di una dichiarazione: lei, come i colleghi, tutti muti. Uniche eccezioni: il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro dello Sport Abodi e quello della Giustizia Carlo Nordio.

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