Lo descrivono come «irritato». Obiettivo della furia del premier Matteo Renzi sono le compagnie elettriche, che proprio a partire da questo fine settimana elettorale cominceranno a trasmettere gli spot per pubblicizzare le rispettive offerte di rimborso del canone Rai. Di fatto una pioggia di cattiva pubblicità sul governo che rischia di far male in chiave elettorale, riporta “Il Giornale“.

L’ondata anti-canone Rai adesso terrorizza il premier

Se chiedete a un italiano quale sia, nella nostra giungla quotidiana, la tassa che ci strangola più di tutte, che non scende giù nel gargarozzo, da anni la risposta è una sola: canone Rai. Balzello che sembra creato apposta per portarti fuori dalla grazia di dio, per unire odio a odio, fastidio a noia, sopruso ad arroganza, prepotenza del politico a furbizia del burocrate. A maggior ragione da quando è vincente sul mercato l’esistenza di canali che vivono di pubblicità come Mediaset, di multinazionali pay per view come Sky, mentre canali straining e podcast regnano nel Web.

Il canone RAI è la tassa più odiata dagli italiani

Una Tv pubblica che faccia pagare il suo (scadentissimo, contestatissimo) ingresso in casa tramite frequenze – ormai liberate dalla tecnologia -, è qualcosa che supera qualunque immaginazione planetaria. Essendo peraltro la trasmutazione del canone Rai in tassa ormai assodata da giurisprudenza di Cassazione. Quel che mancava, a questo sfortunato e infelice paese televisivo, era solo l’imposizione della tassa: a questo ci ha pensato un nemico giurato dei pisani, il gabelliere fiorentino Matteo Renzi. Da qualche giorno, però, pare che la serafica furbata del Fiorentino, convinto d’aver proprio gabbato tutti pare essersi anch’essa tramutata in un ghigno di rabbia, a stento repressa. Ma che trabocca quando l’argomento sbuca fuori. Dicono fonti ravvicinate che il premier sarebbe imbufalito da quando il mercato gli ha trovato un buon antidoto, facendo dell’imposizione della tassa-Rai un bei motivo di marketing per cambiare gestore elettrico. L’idea pare sia partita dagli strateghi di Edison, dopo aver commissionato apposito studio di mercato. Più delle accise sulla benzina, più di ogni doloroso ticket sanitario, più di Tasi, Tari e Tasi messe assieme; il triplo di Ires, Irap e Imu associate. A far infuriare gli italiani, è il canone di questa Rai stracciona e magniloquente, ricca di personale e di pubblicità, ma misera e corrotta nell’arroganza dell’imposizione per mezzo di Politici compiacenti.

IL SECOLO D’ITALIA