Il 18 maggio Ronald Moultrie, alto funzionario dell’Intelligence del Pentagono, ha ammesso davanti al Congresso degli Stati Uniti 400 avvistamenti nel cielo di oggetti impossibili da identificare. A Capitol Hill non si parlava di Ufo da 50 anni, ma in realtà in questo lungo periodo le segnalazioni di oggetti non identificati non si sono mai interrotte, né negli Stati Uniti né altrove. In Italia il Centro ufologico nazionale (Cun) se ne occupa dal 1966. Tra gli oltre 200 ricercatori attivi in tutta Italia, c’è Giorgio Di Salvo, referente Cun per Milano. Ad upday ha raccontato chi è e cosa fa l’ufologo e perché non bisogna confondere l’ufologia con il fanatismo. Ma anche come si fa a distinguere un drone o una lanterna cinese da un possibile Ufo.

È la notte tra il 6 e il 7 dicembre 1978, Pier Fortunato Zanfretta ha 26 anni e sta svolgendo come ogni sera il suo lavoro di metronotte a Torriglia, un Comune in provincia di Genova. Quella notte però succede qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Mentre sta perlustrando le strade del paesino, avverte degli strani rumori provenire da un’abitazione, ma quando si avvicina per controllare meglio, ciò che vede lo sciocca a tal punto da farlo svenire. Quello che racconta una volta tornato in sé finisce sui giornali di tutta Europa. 

Pier Fortunato è sicuro di aver visto degli alieni, due creature alte circa tre metri, verdi e con gli occhi gialli a forma di triangolo, e subito dopo un disco volante decollare. Un racconto quantomeno difficile da credere, se non fosse che, oltre a raccogliere testimonianze di residenti della zona che confermano strani avvistamenti, gli stessi carabinieri che lo soccorrono quella notte scrivono nero su bianco sul loro rapporto di aver riscontrato delle anomalie non spiegabili: l’automobile di Fortunato è incandescente e le sospensioni sono del tutto distrutte, come se qualcosa l’avesse sollevata dall’alto. Inoltre, sul posto ci sono due impronte nel terreno a ferro di cavallo del diametro di tre metri.

Chi si occupa di studiare gli Ufo

La vicenda vissuta da Zanfretta è uno dei casi più eclatanti di avvistamenti di Ufo registrati nell’archivio del Cun, il Centro ufologico nazionale, un’associazione privata che indaga sui possibili avvistamenti Ufo. Ogni anno sono centinaia le segnalazioni ricevute dall’Istituto, tra le più longeve autorità nell’ambito dell’ufologia europea, con i suoi oltre 55 anni di età.

Solo nel 2021 le segnalazioni fatte attraverso il servizio Ufoline sono state 276. Di queste però solo 166 sono finite nell’archivio ufficiale, le altre 110 non sono state considerate perché “non rilevanti dal punto di vista ufologico”, o perché provenienti da testimoni non disposti a dare altri dettagli sulla segnalazione. Dall’inizio della sua attività il Cun ha archiviato decine di migliaia di segnalazioni.

Nel 2021 più di 250 avvistamenti in Italia

“Ciò che ci ha distinto per tutti questi anni è la costanza nell’utilizzare un metodo rigoroso, quasi ‘scientifico’, che procede per esclusione fino a individuare gli autentici oggetti non identificati, ovvero Ufo a tutti gli effetti”. Giorgio Di Salvo, ricercatore, studioso di simbologia e socio Cun spiega come alle segnalazioni giunte ogni anno al centro, di cui è referente per la sezione di Milano, segue una scrupolosa fase di studio e scrematura.

Facciamo qualche esempio: come si legge nel report annuale del Cun, solo il 28% delle 166 segnalazioni catalogate nel 2021 rientra nella dicitura “luci notturne non identificate ad alta quota”, alle quali va aggiunto il 5% dato dai casi di “avvistamento di oggetti o sfere diurne ad alta quota non identificate”. “Per capire cosa facciamo al Cun – puntualizza Di Salvo, che di Ufo si occupa anche su YouTube – bisogna tenere a mente una premessa: noi ci occupiamo di Ufo, letteralmente “oggetti non identificati” (l’acronimo inglese sta per “Unidentified Flying Object“, ndr). Tutto ciò che le persone associano a quest’ambito, e quindi anche l’esistenza degli alieni, è consequenziale”.

Come si studiano le segnalazioni

“Di fronte all’avvistamento di un oggetto in cielo, molte persone pensano fin da subito agli alieni. Noi no. Ovviamente non neghiamo il fenomeno in senso assoluto, ma vogliamo fondarci su ciò che possiamo dimostrare“. Le parole di Di Salvo trovano riscontro nelle ultime statistiche pubblicate dal Cun, quelle relative al 2021. Delle segnalazioni schedate il 67% è riconducibile a fenomeni di natura terrestre: si passa dagli avvistamenti di satelliti Starlink (30%) agli aerei (7%) alle segnalazioni di droni (4%) e quelle di lanterne cinesi o palloni giocattolo (6%).

Per studiare la natura di un oggetto gli esperti del Cun utilizzano diversi strumenti e procedono per esclusione, di spiegazione in spiegazione: dall’analisi del movimento e della velocità dell’oggetto, alla verifica dell’effetto della fisica su quest’ultimo. Ma per farlo la prima cosa è cercare di reperire quante più informazioni possibili.

Quando una persona vuole segnalare l’avvistamento di un oggetto sospetto attravero il portale Ufoline, deve compilare un modulo preimpostato dove inserire le sue generalità e informazioni sul luogo e il tipo di avvistamento. In questo modo i ricercatori possono ricontattarla per chiedere maggiori dettagli sulla segnalazione. Di Salvo ne ha osservate molte: “Ad esempio, le lanterne cinesi e i droni si riconoscono dalla parabola dei loro movimenti. La lanterna ha una traiettoria ascensionale, cioè sale fino a una certa altezza e poi si spegne, discendendo verso il basso. I droni, invece, si muovono secondo traiettorie orizzontali, e quando terminata l’energia di cui dispongono tornano alla fonte seguendo un’immaginaria linea verticale”.

L’ufologia tra pregiudizi e fanatismo

Il fatto che la questione “Ufo” sia stata argomento di audizioni pubbliche al Congresso degli Stati Uniti ha fatto notizia nell’opinione pubblica internazionale, ma in realtà sono decenni che i governi di molti Paesi in tutto il mondo compilano fascicoli su fascicoli sull’argomento. “Non sono i governi a limitare la nostra attività, il vero ostacolo è l’opinione pubblica e la paura di essere giudicati nel dire qualcosa di diverso dalla credenza ritenuta ufficiale”, spiega Di Salvo, che però mette in guardia soprattutto sul rischio di confondere l’ufologia con il fanatismo, che pure esiste in questo ambito. 

“Ovunque, ma soprattutto in Italia, c’è sempre qualcuno che utilizza questo tipo di fenomeni per erigersi a ‘eletto’, trasformando la ricerca in fede e fanatismo. Ma queste persone – taglia netto lo studioso – con l’ufologia, come la intendiamo noi, non hanno nulla a che vedere. Loro vogliono credere, noi vogliamo sapere“.

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