Un aumento da gennaio di quasi il dieci per cento dello stipendio, in caso di mancato accordo tra le parti sociali. O un adeguamento più contenuto se verrà trovata l’intesa tra datori di lavoro e sindacati. Questo è quanto succederà ai salari delle badanti conviventi. Ma anche colf e baby sitter vedranno incrementi della busta paga.

Quasi il dieci per cento di stipendio in più, ossia un aumento fino a 125 euro in più al mese. Questo è l’incremento che subiranno in mancanza di intervento gli stipendi delle badanti conviventi. Dovrebbero aumentare anche i salari di colf e baby sitter, incremento che dipenderà dai minimi contrattuali prestabiliti. Il contratto collettivo nazionale prevede una maggiorazione “secondo le variazioni del costo della vita per le famiglie di impiegati ed operai”.

Le entrate dei datori di lavoro potrebbero invece non variare: al di là del taglio al cuneo fiscale (trovi qui le misure previste), molti contratti collettivi nazionali non sono ancora rinnovati e quindi adeguati all’aumento dei prezzi. E se la legge di Bilancio sarà approvata così come disegnata dal governo non tutte le pensioni aumenteranno allo stesso tasso dell’inflazione.

Chi decide gli aumenti di stipendio

Il contratto collettivo nazionale del lavoro domestico prevede che a decidere minimi contrattuali, vitto e alloggio sia la Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo. Convocata dal ministero del Lavoro entro e non oltre il 20 dicembre di ciascun anno, deve adeguare gli stipendi “secondo le variazioni del costo della vita per le famiglie di impiegati ed operai rilevate dall’Istat al 30 novembre di ogni anno”.

Lo stipendio delle badanti potrebbe salire di 125 euro al mese

Se non sarà trovato un accordo, la busta paga potrebbe aumentare di circa il 9% rispetto agli attuali minimi. A calcolarlo, sulla base dell’inflazione in Italia (leggi qui gli ultimi dati) è Fidaldo, la Federazione italiana dei datori di lavoro domestico. Traducendo in cifre, Fidaldo sostiene che per una badante si potrebbe anche arrivare a dover pagare 125 euro in più al mese, che all’anno diventerebbero duemila.

Il baby sitter potrebbe costare circa 1.550 euro in più l’anno

Il Corriere della sera ha chiesto di calcolare i possibili incrementi in caso di mancato accordo ad Assindatcolf, l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico. Nel caso di un baby sitter a tempo pieno di un bambino sotto i sei anni, lo stipendio arriverebbe a 1.345,04 euro al mese dai 1.234,11 euro attuali. Ma per il datore di lavoro il costo complessivo passerebbe da 1.538,82 euro a 1.677,30 euro: 138 euro in più al mese e circa 1.550 in più ogni anno.

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