Tra il 29 e il 30 ottobre torna l’ora solare in Italia. Nel periodo di crisi energetica che stiamo vivendo si discute sui vantaggi di adottare l’ora legale perenne che, secondo le stime di Conflavoro e della Società italiana di medicina ambientale (Sima), consentirebbe un notevole risparmio, anche sul costo delle bollette. Ne abbiamo parlato con Alessandro Miani, presidente di Sima.

Tra il 29 e il 30 ottobre, alle tre di notte, le lancette verranno spostate un’ora indietro. Di conseguenza avremo un’ora di luce in meno nel pomeriggio. Nel periodo di crisi energetica che stiamo vivendo, si discute sulla possibilità di salutare l’ora solare e adottare quella legale in modo perenne.

Secondo Conflavoro (la Confederazione nazionale piccole e medie imprese), se mantenessimo l’ora legale, il prossimo anno avremmo un risparmio di 2 miliardi e 700milioni di euro. Si tratta ovviamente di una stima, che potrebbe essere confermata a seguito di un periodo di prova.

La proposta arriva da Consumerismo no profit e dalla Società italiana di medicina ambientale (Sima) che, attraverso una petizione firmata in sole sei settimane da oltre 200mila cittadini, chiedono di prorogare l’ora legale per un mese (dal 30 ottobre al 30 novembre). Dei vantaggi in termini economici e sociali che si potrebbero avere ne abbiamo parlato con Alessandro Miani, presidente di Sima.

Come funziona in Italia l’alternanza fra ora legale e ora solare?

“Nel 2019 l’Unione europea ha stabilito che ogni Stato membro può decidere liberamente se adottare l’ora solare o quella legale o se continuare con l’alternanza delle due. L’Italia è quindi libera di decidere e nel 2019 ha comunicato all’Ue che intendeva continuare con l’alternanza delle due. Tre anni fa però la situazione era diversa: non c’erano né la crisi energetica che stiamo vivendo ora, né le aziende a rischio di chiusura e nemmeno così tante famiglie che faticano ad arrivare a fine mese. Stando ai dati recentemente comunicati da Demoskopica, si è stimato un aggravio di 38 miliardi di euro per i costi che gli italiani dovranno sostenere nei prossimi mesi, a causa dell’aumento del prezzo del gas“.

Cosa si potrebbe fare quindi?

“La nostra proposta è di prorogare l’ora legale per un mese, dal 30 ottobre al 30 novembre, periodo di sperimentazione che consentirebbe al nuovo governo di poter decidere in merito, basandosi non più su stime, ma sui dati reali del risparmio che gli italiani potrebbero ottenere. Le stime infatti non sono affidabili al 100% e variano anche in base alle oscillazioni del prezzo del gas”.

Mantenere l’ora legale avrebbe effetti anche sulle bollette?

“Sì. Conflavoro Pmi ha stimato per il 2023 un risparmio di 2 miliardi e 700milioni di euro se si mantenesse l’ora legale, corrispondenti a una riduzione di circa il 7,3% sul costo delle bollette. Inoltre, verrebbero immesse 200mila tonnellate di Co2 in meno nell’atmosfera insieme a una riduzione delle sostanze che derivano dalla combustione delle fonti fossili usate per produrre energia”.

Perché dovrebbe essere meglio avere un’ora di luce in più nel pomeriggio anziché la mattina?

“È vero, con l’ora legale si perde un’ora di luce la mattina, ma in quel momento non abbiamo il 100% della popolazione in piena attività. L’abbiamo invece, soprattutto nei periodi invernali, nel pomeriggio e in questo differenziale sta il risparmio. L’ora in più nel pomeriggio potrebbe inoltre essere utile in un’ottica di sicurezza. La stessa sperimentazione è stata messa in atto negli Stati Uniti nel 2007 e ha dato ottimi risultati anche in tal senso, con una netta riduzione dei reati: più luce, meno reati”.

Che implicazioni avrebbe la sperimentazione sui cittadini?

“La nostra è una misura a costo zero, ed è ben diversa da quella di chiedere agli italiani di fare la lavatrice di notte o ai sindaci di spegnere le luci prima. Più di così non possiamo fare, passiamo la palla al nuovo governo. Considerando anche che stiamo vivendo un’economia di guerra, anche se non siamo direttamente coinvolti nel conflitto, riteniamo che facendo un bilancio tra effetti positivi ed effetti negativi, i primi la facciano da padrone”.

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