I militari a Milano devono pagarsi i mezzi pubblici. Non godono di agevolazioni o sconti di sorta. Riservati invece ai richiedenti asilo, che in molti casi possono usufruire gratuitamente del trasporto urbano. Tanto paga il contribuente. Paradossi della sinistra, che da Sala a Renzi si riscopre legalitaria e improvvisamente attenta al tema sicurezza solo in prossimità di appuntamenti elettorali.

Un trucco per raccattare qualche voto, archiviando in un baleno le paternali sui cittadini ignoranti e immotivatamente impauriti perché dominati dalla “percezione” di insicurezza. Secondo quanto riporta Libero, il Comune di Milano da anni ha attivato una convenzione che contempla l’abbonamento gratuito ai mezzi Atm per alcuni richiedenti asilo. A ciò si aggiunge la recente determina dirigenziale, datata 15 novembre, per attivare un “servizio di trasporto straordinario di cittadini stranieri attraverso veicoli di media e grande capienza per tratte anche al di fuori dal territorio cittadino”. Il costo è di 11.210 euro per poco più di un mese, dal 24 novembre fino a fine anno.

Più che la cifra in sé colpisce la disparità di trattamento. I richiedenti asilo possono viaggiare gratis, mentre i militari, la cui presenza su bus, metro e tram avrebbe quantomeno un effetto di deterrenza, devono mettere mano al portafogli. Non solo. La gratuità del trasporto pubblico per gli immigrati deriva anche da alcune norme contenute nel “pacchetto accoglienza” di emanazione ministeriale. In sostanza con i soldi del ministero, dunque delle nostre tasse, vengono attivate convenzioni con le prefetture alla voce “fornitura di beni”, attraverso il pocket money da 2,50 euro al giorno “da erogare sotto forma di buoni o di carte prepagate da utilizzare a seconda della necessità dell’ospite”. Il capogruppo della Lega a Palazzo Marino, Alessandro Morelli chiarisce il nodo di fondo: “Questa vicenda dimostra che se gratti l’ottone della medaglia di Sala, che ha chiesto i militari per avere due titoli sui giornali, trovi la latta, perché a questa giunta della sicurezza non importa nulla e questi ragazzi che devono pagarsi anche il tram”.

IL POPULISTA