L’Inps ha diffuso le indicazioni per fare richiesta di pensionamento anticipato per quanti svolgono lavori usuranti. Scadenze, requisiti e presentazione della domanda: ecco tutto quello che c’è da sapere.

Con il messaggio n. 1110 del 21 marzo 2023 l’Istituto nazionale della previdenza sociale ha diffuso le indicazioni, scadenze e i requisiti per richiedere la pensione anticipata 2024 per quanti svolgono lavori usuranti. La possibilità di accedere a questa forma di prestazione pensionistica per chi è impiegato in professioni pesanti è previsto dal decreto legislativo n. 67 del 21 aprile 2011. Vediamo la circolare nel dettaglio.

Le scadenze per presentare la richiesta

I lavoratori che hanno maturato i requisiti necessari per andare in pensione anticipatamente nel 2024, si legge nella nota dell’Inps, devono presentare la domanda entro il primo maggio 2023. Possono farne richiesta anche i dipendenti del settore privato e che raggiungono il diritto alla pensione di anzianità con il cumulo della contribuzione versata in una delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi.

Nel caso in cui il lavoratore con i requisiti prescritti presenti la domanda oltre i termini indicati, la decorrenza della pensione è differita a un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari a un mese. Due mesi, per un ritardo della presentazione superiore a un mese e inferiore a tre mesi. Tre mesi, per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi.

Chi può fare domanda

La normativa riguarda i lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti, elencate nel decreto Salvi (tra questi, per esempio, c’è chi lavora in cava, galleria o miniera, chi svolge la professione in luoghi con alte temperature o in spazi ristretti, o anche chi maneggia l’amianto). Sono inclusi anche quelli addetti alla cosiddetta “linea catena”, i conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo con almeno 9 posti e i lavoratori notturni che rispondono a determinate condizioni normative. I requisiti richiesti variano a seconda della tipologia di impiego svolto.

Per le prime tre tipologie di lavoratori e per quelli notturni che svolgono la professione per almeno 78 notti, i requisiti richiesti sono i seguenti: per i lavoratori dipendenti quota 97,6 con almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 61 anni e 7 mesi. Per i lavoratori con contribuzione autonoma quota 98,6 con almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 62 anni e 7 mesi.

Per i lavoratori notturni che svolgono lavoro tra 72 e 77 notti, i requisiti richiesti sono i seguenti: per i lavoratori dipendenti quota 98,6 con almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 62 anni e 7 mesi. Per i lavoratori con contribuzione autonoma quota 99,6 con almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 63 anni e 7 mesi.

Per i lavoratori notturni che svolgono lavoro tra 64 e 76 notti, i requisiti richiesti sono i seguenti: per i lavoratori dipendenti quota 96,6 con almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 63 anni e 7 mesi. Per i lavoratori con contribuzione autonoma quota 100,6 con almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 64 anni e 7 mesi.

Come presentare la documentazione richiesta

La domanda di riconoscimento del beneficio deve essere presentata telematicamente a questo link nella sezione ‘Pensioni anticipate‘, corredata dal modulo “AP45” e dalla documentazione minima ai fini della procedibilità della stessa.

In particolare, la domanda deve essere corredata dalla documentazione indicata nella tabella A allegata al decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze, del 20 settembre 2011, in relazione alle tipologie di attività lavorative descritte nel decreto legislativo n. 67 del 2011, come sostituita dalla tabella A allegata al decreto del 20 settembre 2017, del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze.

In seguito alla domanda di accesso al beneficio, l’Istituto può comunicare al lavoratore interessato tre diversi esiti. Il primo è l’accoglimento della domanda, con indicazione della prima decorrenza utile del trattamento pensionistico. Un’altra possibile risposta consiste nell’accertamento del possesso dei requisiti relativi allo svolgimento delle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, con differimento della decorrenza del trattamento pensionistico in ragione dell’insufficiente copertura finanziaria. In tal caso, la prima data utile per l’accesso al pensionamento viene indicata, con successiva comunicazione, in esito al monitoraggio di cui all’articolo 3 del decreto interministeriale del 20 settembre 2011. il terzo possibile esito è il rigetto della domanda, qualora sia accertato il mancato possesso dei requisiti.

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