Il quotidiano newyorkese dedica un ritratto alla neoeletta segretaria del Partito democratico, tracciandone un profilo in contrapposizione a quello della premier Giorgia Meloni.

“La donna che scuote la politica italiana (e no, non è il nuovo primo ministro)”. È questo il titolo di un lunghissimo “ritratto del sabato” dedicato dal New York Times a Elly Schlein, “figlia di un padre ebreo americano“. La nuova segretaria del Partito democratico, scrive il quotidiano progressista Usa, “vuole rilanciare l’opposizione di centro-sinistra a Giorgia Meloni, sempre che il suo partito riesca a sopravvivere“.

Leggi anche – Primarie Pd, la sorpresa Elly Schlein: “Sarò la segretaria di tutti e tutte”

“È difficile incarnare il cambiamento in Italia più della signora Schlein”, secondo il ritratto firmato dal corrispondente da Roma del quotidiano newyorkese, Jason Horowitz. Con la sua vittoria alle primarie del Pd, “ha catapultato l’Italia, che a lungo è sembrata un Paese per vecchi, in un territorio nettamente diverso. Una donna leader dell’opposizione è ora contrapposta alla donna primo ministro. Le due antagoniste, aggiunge, non potrebbero essere più diverse.

Schlein e Meloni a confronto

L’articolo argomenta la differenza fra le leader raccontando le rispettive storie familiari e sintetizzando il commento di Elly Schlein al famoso “grido di battaglia” dell’antagonista: “Non capisce come l’essere ‘donna, madre e cristiana’ aiuti gli italiani a pagare le bollette“.

La posizione di Schlein sulla guerra in Ucraina

L’articolo illustra anche le divisioni interne al Partito democratico e le varie prese di posizione della nuova segretaria, soffermandosi in particolare sulle differenze con i potenziali alleati del Movimento 5 Stelle sulla guerra in Ucraina e ricordando il fatto che suo nonno era ucraino. Anche per questo, sottolinea l’articolo di Horowitz, Schlein è sensibile a “ciò che il nazionalismo ha portato nel continente europeo”, e afferma che “questa guerra è una guerra nazionalista di Putin“. Inoltre, il fatto di essere una “donna”, una “persona Lgbtqi+” e “molto orgogliosamente figlia di un padre ebreo” la rende un bersaglio privilegiato “dall’estrema destra o anche dalla estrema sinistra a volte”.

Fonte Agi

Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *