L’ex manager aveva 90 anni. Durante la sua carriera, ha guidato aziende come Fininvest ed Enel.

Franco Tatò, ex manager di Fininvest ed Enel, è morto all’età di 90 anni. Secondo quanto si apprende, avrebbe avuto un ictus poco dopo essere stato ricoverato in una struttura a San Giovanni Rotondo, in Puglia, in vista di un intervento chirurgico.

“L’Italia perde un grande uomo di impresa e di cultura che ha saputo risanare e guidare aziende italiane tra le più rilevanti, tra cui Olivetti, Mondadori, Fininvest, Enel”, ha commentato su Twitter il governatore della Liguria, Giovanni Toti.

La carriera

Classe 1932, Tatò era nato a Lodi e aveva iniziato la sua gavetta nel 1956 nel Gruppo Olivetti, lavorando come operaio alla linea di montaggio. “Ritengo quel periodo uno tra i più utili per me dal punto di vista formativo, perché operare in catena di montaggio mi ha aiutato a comprendere le priorità e i valori di coloro che vi lavoravano”. Col tempo, scalò varie posizioni e arrivò ad assumere incarichi di vertice.

Negli anni Ottanta, fu chiamato alla Arnoldo Mondadori Editore, mentre nel decennio successivo iniziò a lavorare alla Fininvest e venne nominato amministratore delegato. Il suo nome è legato anche all’Enel, dove arrivò nel 1996 e rimase fino al 2002, ancora una volta nel ruolo di guida. “Nel ’96 l’Enel era un monolite di Stato con 96mila dipendenti che chiudeva i conti con un modesto profitto dando un servizio spesso inaccettabile e ancora piagata dalla stagione delle tangenti. Ho lasciato un’azienda altamente profittevole con manager di prim’ordine. Ci tengo a dire queste cose perché qualche volta si dimentica che anche in Italia sono possibili grandi trasformazioni“, disse di questo periodo.

Diverse testate ricordano che Tatò era chiamato “Kaiser Franz” per il piglio e la durezza che metteva in pratica nel suo lavoro di risanatore. Proprio per questi suoi compiti, Silvio Berlusconi disse di lui: “Quando mi guarda, temo che consideri anche me un onore inutile, da tagliare…” Oltre a questo soprannome, ne aveva anche un altro: “il manager filosofo“. Il riferimento era alla sua laurea in Filosofia, ottenuta come alunno del Collegio universitario Ghislieri di Pavia.

Fonte Agi

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