Adescamenti, ricatti sessuali e cyberbullismo: i reati online con vittime minorenni hanno fatto registrare un aumento tra il 2020 e il 2021 . A dirlo sono i dati dell’ultimo rapporto curato dal Servizio analisi criminale del dipartimento della pubblica sicurezza.

Tra il 2020 e il 2021 tutti i reati online con vittime minori hanno fatto registrare un aumento:  +94% i casi di “sextortion“, +33% quelli di adescamento online, +13% quelli di cyberbullismo. In crescita anche tutti gli indicatori attinenti la “diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite“. È l’inquietante scenario disegnato dal report sui “Minorenni vittime di abusi” curato dal Servizio analisi criminale del dipartimento della pubblica sicurezza nell’imminenza della Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che ricorre il 20 novembre.

Sempre più minorenni vittime di ricatti sessuali

La sextortion, ovvero il ricatto sulla base di foto o video che riprendono la vittima nuda o mentre compie atti sessuali, negli ultimi tempi impatta sempre più spesso su vittime minorenni, “con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto alla tentazione e di essersi fidati di perfetti sconosciuti. Un senso di intrappolamento amplificato dalla difficoltà che hanno nel pagare le somme di denaro richieste”.  Tra i due anni in questione i casi con vittime under18 sono cresciuti del 94% (da 52 a 101), in particolare quelli con vittime tra 10 e 13 anni (da 10 a 23, il 130% in più) e quelli con vittime tra 14 e 17 anni (da 38 a 77, +103%). 

I dati dell’adescamento online

A livello generale i dati del 2021 relativi all’adescamento online hanno registrato un incremento del 33% rispetto all’anno precedente: la fascia di età 10-13 è quella più coinvolta, con una tendenza in aumento pari al 38% dei casi trattati. “Degno di attenzione”, secondo gli autori del Report, “il dato che riguarda il numero dei casi che coinvolgono bambini sotto i 10 anni: casistica numericamente quasi assente prima della pandemia, è attualmente presente a riprova del fatto che le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria hanno indotto un numero sempre più grande di piccoli internauti sul web, determinando per queste potenziali fragili vittime un incremento repentino del rischio di essere esposti ad approcci sessuali online da parte di adulti”. Tra i luoghi di contatto, tra minori e adulti pedofili, anche i videogiochi, sia su app che con consolle di gioco connesse ad internet.

Cresce il cyberbullismo: +13%

Sul fronte del cyberbullismo si è rilevato un incremento pari al 13%, sempre tra il 2020 e il 2021: per quanto riguarda la fascia di età 0-9 anni i dati sono rimasti sostanzialmente identici, mentre l’incremento maggiore ha riguardato la fascia di età 14-17. Quest’anno si assiste per fortuna a una diminuzione dei casi, che coincide con la normalizzazione delle abitudini dei ragazzi.

Sfide sui social e disturbi alimentari

Due capitoli a sé sono quelli riguardanti le “social challenge” (“sfide social”) e gli spazi web dedicati ad anoressia e bulimia. Nel primo caso, a preoccupare è la diffusione “virale”  di video nei quali i ragazzi si sfidano a compiere azioni più o meno pericolose, allo scopo di crescere in popolarità sul web: numerosi gli alert diramati negli ultimi mesi dalla polizia postale e delle comunicazioni. Nel secondo, il proliferare di blog personali o di chat di messaggistica istantanea con storie personali e citazioni pseudo scientifiche rischiano di far passare per ‘normali’ disturbi alimentari gravissimi “rafforzando il senso di appartenenza e identità purtroppo patologica”. 

Fonte Agi

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