La depressione è un disturbo psichico più comune di quanto si possa pensare, in Italia si stima che siano 3 milioni le persone affette da questo problema: è come un grande buco nero, che attira l’individuo verso uno stato d’animo  d’insoddisfazione, tristezza, vuoto dentro, toccando non soltanto la sfera emotiva ma anche il corpo. Sono tante le sfaccettature che essa comporta, dal dormire al modo di mangiare, dal sentimento che ognuno prova  verso sé stesso o verso gli altri, con una durata dei sintomi che possono  prolungarsi per settimane, mesi o anni, spesso non capendone l’esistenza: non dipende, infatti, da decisioni proprie, è necessario diagnosticarla e curarla nel modo migliore possibile. Ecco 6 aspetti da conoscere riguardo la depressione.

Cos’è la depressione

La depressione è un malessere dell’umore, una funzione psichica alla base dell’adattamento: se le esperienze vissute dall’individuo sono piacevoli, l’umore tende  verso l’alto, di contro, se le situazioni sono spiacevoli, esso tende verso il basso. Se nella maggior parte delle persone l’umore è flessibile, in chi soffre di depressione questa variabile è costantemente flessa verso il basso, indipendentemente dai fattori esterni.

Distinzione tra umore basso e depressione

Nei casi di depressione non si parla di abitudini cattive, di pigrizia o di un umore momentaneamente negativo: situazioni come stanchezza, spossatezza, stress o tristezza sono reazioni sane e del tutto normali in risposta a eventi importanti come lutti o delusioni. La depressione, invece, è una malattia e coinvolge in modo estremo le funzioni cerebrali  e in particolar modo il metabolismo del cervello. In questo caso, infatti, molto frequentemente, l’intero sistema corporeo viene inondato dagli ormoni dello stress, resi iperattivi a causa di squilibri a livello dei nostri neurotrasmettitori di dopamina, serotonina e noradrenalina.

L’importanza di individuarla

È importante sottolineare che soltanto un medico o uno psicologo può esprimere una diagnosi precisa, e questa può riguardare casi di depressione lieve, media o grave… o soltanto un po’ di negatività e niente di più. Tuttavia, se l’umore basso dura nel tempo e coinvolge negativamente gli aspetti basilari e quotidiani della vita, molto probabilmente si può parlare di depressione. Questa malattia, che colpisce una persona su cinque nel corso della propria vita, non è di facile individuazione ma i criteri sono semplici.

Le caratteristiche basilari

Tendenzialmente chi soffre di depressione vive una costante alterazione dell’umore costituito da tristezza, apatia, concetti sul proprio essere negativi sfocianti in bassa autostima e  autopunizione. Ma non solo: secondo studi importanti condotti da Beck e Alford, si individuano ulteriori sintomatologie che riguardano anche la sfera corporea e abitudinaria includendo anoressia, insonnia, perdita di libido,  calo d’interesse per le attività quotidiane, agitazione. In generale, anche alzarsi dal letto o farsi una doccia risulta difficile per chi soffre di depressione, avvertendo inoltre una sensazione di disagio e di incomprensione costante.

Campanelli d’allarme a livello fisico

Le caratteristiche individuate prima non sono gli unici campanelli d’allarme legati alla depressione: se dovessero manifestarsi sintomi fisici che perdurano nel tempo, in due casi su tre, si tratta di problemi somatici e i  medici generici non sempre riescono a individuare la depressione. L’ansia può manifestarsi anche sotto forma di respiro corto, vertigini, nausea, dolori al petto e una seconda opinione, in questi casi, può risultare molto utile.

Come comportarsi

Se ci si rende conto che uno o più elementi indicati sopra si sono manifestati in modo continuo e reiterato nel tempo, il primo  passo da  intraprendere è quello di non isolarsi ma di parlarne con i propri familiari, amici, colleghi, fino agli specialisti. È molto importante comprendere che si tratta di una malattia e quindi non c’è da colpevolizzarsi, piuttosto è necessario rispondere con abitudini sane come mangiar bene  e in modo equilibrato, dedicarsi allo sport anche in piccole dosi ma regolarmente, dormire il giusto numero di ore, porsi degli obiettivi raggiungibili, rivolgersi al proprio medico: solo un  professionista può raccomandare la terapia corretta.

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