Arera ha comunicato il prezzo del gas che i consumatori ancora in tutela devono pagare ad ottobre per il gas. Dopo mesi di aumenti, si assiste a un calo, ma il presidente dell’agenzia invita a non abbassare la guardia. L’Unione nazionale consumatori parla di un miraggio e chiede di nuovo al governo di intervenire.

Come annunciato a fine settembre, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) ha reso noto sul suo sito il valore del prezzo del gas che i clienti dovranno pagare per i consumi di ottobre. Per le famiglie ancora in tutela, la bolletta cala e la famiglia tipo ne riceverà una con una riduzione del -12,9% rispetto al costo del terzo trimestre 2022.

Nel comunicato pubblicato sul sito, Arera spiega che in base al nuovo metodo di calcolo introdotto a luglio, la componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento (CMEMm) viene aggiornata come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano (il PSV day ahead). Per il mese di ottobre il prezzo è fissato in 78,05 €/MWh.

Il presidente Arera Basseghini: “Fare attenzione al risparmio”

Il presidente dell’autorità Stefano Besseghini invita però a non abbassare la guardia. “Il costo del gas per ottobre registra un calo rispetto al trimestre precedente, ma le percentuali non devono trarre in inganno. I valori rimangono molto alti rispetto al passato e, se è vero che hanno avuto un impatto modesto per le famiglie nel periodo estivo, determineranno bollette più impegnative con il crescere dei consumi della stagione invernale, con prezzi che sono previsti in risalita per la maggiore domanda dei mesi freddi”, nota. “L’invito resta quindi quello a fare attenzione al risparmio e all’efficienza energetica”.

La nota di Unione consumatori

La notizia del calo è stata accolta tiepidamente dall’Unione nazionale consumatori. “Il ribasso, raggiunto grazie alla scommessa riuscita di Arera di cambiare il metodo di aggiornamento, sarebbe una bella notizia se non fosse solo un effetto ottico“, sottolinea Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’associazione. “Continuano a pesare come un macigno, infatti, i rincari record dei trimestri precedenti e le bollette restano da infarto”.

L’associazione fa notare che “per una famiglia tipo in tutela il -12,9% significa spendere su base annua 224 euro in meno”. Al tempo stesso, “la spesa totale nei dodici mesi arriva in realtà alla cifra astronomica di 1.507 euro, che sommati ai 1.782 della luce già scattati un mese fa, determinano una stangata complessiva pari a 3.289 euro“.

Da qui, il nuovo appello al governo affinché intervenga su questo tema. Secondo l’associazione, bisogna eliminare tutti gli incassi che lo Stato ha sull’energia, azzerando accise, addizioni regionali e Iva, oggi al 5% sul gas e al 10% sulla luce. “Va subito rinviata almeno fino al 10 gennaio 2024 la fine del mercato tutelato per tutti, oggi invece prevista tra appena 2 mesi per il gas e la luce dei condomìni e delle microimprese, e per il 10 gennaio 2024 per la luce dei clienti domestici”, afferma Vignola.

Fonte Adnkronos

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