Dopo Twitter e Facebook, anche la multinazionale fondata da Jeff Bezos taglia il personale. I dipendenti sono stati informati con una lettera dove si legge che non è stato ancora stabilito quanti ruoli saranno tagliati, ma la decisione verrà condivisa con loro all’inizio del 2023. Secondo quanto aveva annunciato il New York Times, rischierebbero il posto 10mila persone.

La crisi delle Big Tech colpisce anche Amazon. In una nota pubblicata sul sito e firmata dal ceo, Andy Jassy, si legge che i tagli annunciati il 16 novembre non saranno gli unici all’interno dell’azienda. “Ricopro questo ruolo da un anno e mezzo e senza dubbio questa è la decisione più difficile che ho dovuto assumere“, ha fatto sapere Jassy. “Non mi sfugge il fatto che non stiamo eliminando solo dei ruoli, quanto piuttosto delle persone”.

Cosa sappiamo sui licenziamenti

Nei giorni scorsi, il New York Times aveva anticipato che Amazon progettava di licenziare fino a 10mila persone. Nella nota, Jassy non ha dato informazioni dettagliate a questo proposito, e si è piuttosto concentrato sulle modalità con le quali verranno informate le persone coinvolte. “Abbiamo comunicato la difficile decisione di eliminare una serie di posizioni nelle nostre attività Devices e Books, annunciando anche un’offerta di riduzione volontaria per alcuni dipendenti della nostra organizzazione People, Experience, and Technology (PXT)”, ha fatto sapere. “Il nostro processo di pianificazione annuale si protrarrà fino al nuovo anno, il che significa che ci saranno altre riduzioni di ruoli, mentre i vari leader continueranno a fare aggiustamenti”.

E ancora: “Non abbiamo ancora stabilito con esattezza quanti altri ruoli saranno interessati (sappiamo che ci saranno riduzioni nelle nostre organizzazioni Stores e PXT), ma ogni leader comunicherà ai rispettivi team quando avremo definito i dettagli. E, come è accaduto questa settimana, daremo priorità alla comunicazione diretta con i dipendenti interessati prima di fare annunci pubblici o interni”. I dipendenti e le organizzazioni interessate dovrebbero essere informate all’inizio del 2023.

La crisi del settore delle Big Tech

Jassy ha attribuito queste scelte al fatto che si tratta di un periodo molto particolare per l’economia e ci sono state molte assunzioni negli anni scorsi. Queste motivazioni sono state citate anche dal New York Times nell’articolo in cui ha annunciato i licenziamenti imminenti ad Amazon. Più nel dettaglio, il giornale scriveva che i tagli ad Amazon sono la riprova di quanto rapidamente il deterioramento dell’economia globale abbia spinto le aziende che per anni hanno sotto-performato, e avevano troppi dipendenti, a tagliare.

Il cambiamento del business model e lo stato precario dell’economia hanno spinto anche altre aziende del settore tecnologico a licenziare, notava sempre il New York Times. Una di quelle di cui si è più parlato è stata Twitter. Il nuovo ceo, Elon Musk, ha prima annunciato il taglio di metà dei 7.500 dipendenti della compagnia. Dopodiché ha dato un ultimatum a quelli che erano rimasti. La scelta era quella di concedersi “fino in fondo, incondizionatamente”, o andarsene. Molti avrebbero deciso per quest’ultima opzione.

Un altro caso eclatante è quello di Facebook. A inizio novembre, Mark Zuckerberg ha annunciato la decisione di tagliare 11mila dipendenti di Meta, pari al 13% di tutta la forza lavoro dell’azienda. La decisione ha avuto un impatto anche in Italia, dove sono 22 gli esuberi. Secondo quanto riporta Wired, le persone coinvolte sarebbero state assunte per la maggior parte nel 2022, motivo per cui i sindacati hanno chiesto di ripensare i tagli o ridimensionarli.

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