“SAMAN È MORTA ED È IN ITALIA” – LA TESTIMONIANZA DEL MIGLIORE AMICO DELLA RAGAZZA, SCOMPARSA NEL NULLA IL 1 MAGGIO A NOVELLARA, A “FUORI DAL CORO”: IL RAGAZZO CONFERMA DI AVER SAPUTO QUANTO RACCONTATO AI PARENTI DALLA MAMMA DELLA DICIOTTENNE. A UCCIDERLA È STATO LO ZIO, CON IL CONSENSO DEI GENITORI CHE LA VOLEVANO PUNIRE PER NON AVER VOLUTO SPOSARE IL CUGINO – MA DOV’È IL CORPO? NELLE CAMPAGNE VICINO ALL’AZIENDA AGRICOLA DOVE LAVORANO I PARENTI NON C’È. E ORA SI CERCA NEL PO…
Fabio Amendolara per “La Verità”
LA FOTO DI SAMAN ABBAS CON IL LIVIDO SULLA GUANCIA
«Saman Abbas non è più in questo mondo. È morta ed è in Italia». La mamma della ragazza lo avrebbe confermato alla famiglia in Pakistan. E a svelarlo ora è il migliore amico della diciottenne scomparsa nel nulla la notte tra il 30 aprile e l’1 maggio scorso a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. In un agghiacciante scambio di battute in chat con Carmen La Gatta, cronista di Fuori dal Coro, che andrà in onda stasera durante il programma di approfondimento diretto da Mario Giordano su Rete4, il ragazzo, che vive in Pakistan, conferma, senza giri di parole, di aver saputo quanto raccontato ai parenti da «sua mamma». Ma non è l’unico particolare che svela. Dice anche che a ucciderla sarebbe stato «suo zio». E quando la giornalista gli chiede perché l’ha uccisa, la risposta è quella che conferma le ipotesi degli inquirenti: «Perché non aveva voluto sposarsi qui in Pakistan».
Nazia Shaheen, la madre di saman abbas
Nella ricostruzione dei magistrati, infatti, il movente è da ricercare nella volontà della famiglia di farle sposare «un cugino». Ma Saman, affermano gli investigatori, era anche «vittima di violenze e coercizioni» da parte del padre, che «le aveva impedito di andare alle scuole superiori», che spesso «la chiudeva fuori casa obbligandola a dormire sul marciapiede».
«Lo zio», sostiene l’amico di Saman, «qui non ha detto nulla. Agli occhi della gente Saman è viva. Solo i parenti sanno che è morta». Lo zio, Danish Hasnain, è tornato in Pakistan in fretta e furia. Come Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, papà e mamma della scomparsa. E come Nomanulhaq Nomanulhaq, uno dei due cugini.
novellara le ricerche dopo la scomparsa di saman abbas 3
L’altro cugino, Ikram Ijaz, invece, è stato arrestato in Francia mentre tentava di raggiungere la Spagna, ed è stato estradato in Italia. La Procura di Reggio Emilia procede per omicidio volontario aggravato dalla parentela con la vittima e dai futili motivi. Lo zio è considerato «l’esecutore materiale». E lo avrebbe confessato ad Alì, fratello sedicenne di Saman e testimone che viene ritenuto «attendibile». I genitori della ragazza, secondo l’accusa, «avrebbero programmato di ucciderla per punirla dell’allontanamento dai precetti dell’Islam e per la ribellione alla volontà familiare, nonché per le continue fughe da casa».
I GENITORI DI SAMAN ABBAS IN FUGA A MALPENSA
Quindi, secondo i magistrati, «nel chiamare lo zio (che tutti i familiari sapevano essere un uomo violento) per sistemare le cose, avrebbero accettato il rischio, essendo certi della possibilità anche della sua uccisione qualora lo zio non fosse riuscito in altro modo a piegarne la volontà».
DANISH HASNAIN – LO ZIO DI SAMAN ABBAS
La conclusione dei magistrati è questa: «Nell’istigare lo zio a risolvere la questione, i genitori hanno accettato l’esito omicidiario come un evento altamente probabile acconsentendo moralmente, in ragione delle proprie intime convinzioni etiche e religiose, anzi, approvandolo come coerente conseguenze del comportamento ribelle della figlia». Uno dei cugini, Arfan, poi, sentito dagli investigatori, ha confermato «il ruolo di supremazia assunto da Hasnanin rispetto al padre di Saman e quindi il ruolo di capo». Del quale aveva parlato anche il testimone Alì: «Mio zio ha detto, io la faccio a piccoli pezzi».
novellara le ricerche dopo la scomparsa di saman abbas 1
Ma dove sarebbe finita Saman? Gli investigatori ritengono che il corpo sia stato sotterrato nelle campagne vicino all’azienda agricola nella quale lavorano i parenti. Da oltre un mese, però, non si scava più in quella campagna. Dopo oltre 67 giorni di ricerche, il 12 luglio è arrivato lo stop. Lì si è cercato a lungo, perché in un filmato ripreso dalle telecamere di sicurezza dell’azienda agricola sono impresse le immagini «degli atti preparatori per il successivo occultamento del corpo di Saman», scrivono negli atti giudiziari dell’inchiesta i magistrati.
un fermo immagine del video che mostra lo zio e due cugini di saman abbas
Lo zio e i due cugini, si legge nei documenti, erano «muniti di attrezzi agricoli», una pala, un secchio, un telo azzurro e un piede di porco, e hanno fatto la stessa strada carraia «ove si era incamminata l’ultima volta Saman». Saman, infatti, si era incamminata lì poco prima di sparire per sempre. E sulle spalle aveva uno zaino.
Sei minuti dopo la telecamera riprende i genitori che rientrano in casa senza Saman, ma con il suo zainetto. I magistrati a quel punto non hanno più dubbi. Saman è stata assassinata e il suo corpo è stato occultato. Ma è ancora una volta Alì a fornire un dettaglio tanto importante quanto inquietante.
Ricorda che lo zio aveva detto: «Se volete la porto anch’ io a Guastalla. La buttiamo là, perché così non va bene. Lei fa troppe cose, mette i pantaloni, è fuori dalle regole musulmane». Guastalla è a pochi chilometri da Novellara. La città è costeggiata dal fiume Po. La cronista di Fuori dal coro afferma: «Secondo le regole del delitto d’onore, che è previsto ancora in alcune zone del Pakistan, le donne che rifiutano il matrimonio combinato vengono uccise e i loro corpi gettati nei fiumi».
La nuova pista potrebbe portare, quindi, verso Guastalla. Il corpo potrebbe essere stato sotterrato nell’immediatezza nei terreni dell’azienda agricola e spostato poi da altre persone. Il rientro in Pakistan, nell’ottica dell’accusa, avrebbe aggravato il quadro probatorio. La casa degli Abbas, ha scoperto ancora Fuori dal coro, è chiusa da mesi con un lucchetto. Un cugino del padre sostiene ancora che Saman sia andata via di sua volontà e che i «media» dicano «solo bugie». Sostiene anche di non aver visto suo cugino. Che di certo, però, è in Pakistan, perché ha pubblicato un video mentre era in una moschea a Charanwala. Nello stesso posto in cui il cugino dice di non averlo visto. Probabilmente i familiari sanno più di qualcosa.
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