Lo studioso aveva 81 anni: nel corso della sua carriera ha trovato nuove spiegazioni al perché avvengono i boom e le crisi, dando nuovi strumenti in mano ai banchieri centrali. Secondo quanto ha riportato la famiglia, si era stato sottoposto a delle cure per il cancro.
L’economista statunitense Edward Prescott, premio Nobel per l’Economia per l’analisi sui cicli economici e i fattori che li influenzano, è morto all’età di 81 anni. La famiglia ha fatto sapere che lo studioso si era sottoposto a cure per il cancro.
Chi era
Classe 1940, Prescott aveva studiato matematica e ottenuto un PdD in economia alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, dove poi iniziò anche ad insegnare. Nel corso degli anni, iniziò ad elaborare le prime teorie e, nel 1977, con il saggio “Rules rather than discretion: the inconsistency of optimal planning”, aprì la strada all’interpretazione della politica economica come gioco strategico tra operatori privati e policy makers. Quel volume fu scritto insieme a Finn E. Kydland col quale nel 2004 venne insignito del premio Nobel “per i contributi alla macroeconomia dinamica: la coerenza temporale della politica economica e le forze trainanti del ciclo economico“.
Il contributo dato dalla sua analisi
Come scrive il Wall Street Journal, Prescott ha trovato nuove spiegazioni al perché avvengono i boom e le crisi, e le sue teorie hanno contribuito a far rivedere le modalità su come i banchieri centrali e le altre persone ed autorità chiamate a guidare le economie dovrebbero comportarsi. Grazie agli studi di Prescott e Kydland è possibile analizzare per quanto tempo una certa misura di carattere fiscale o monetario è applicabile, e le analisi dei due esperti sono stati fondamentali per importanti programmi di ricerche sulla credibilità e la fattibilità della politica economica.
Durante la sua carriera Prescott ha espresso posizioni contrarie all’intervento pubblico in economia e nel 2009 ha firmato, con altri 250 economisti americani, un manifesto contro gli stimoli fiscali varati dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama per attenuare gli effetti della crisi economica. “Non ha imparato la lezione, spendere di più non stimola l’economia”, disse in un’intervista alla Stampa riferendosi proprio all’allora presidente.
Fonte Adnkronos