Nel quartiere di Chelsea. Nelle vicinanze trovato un altro possibile ordigno. Sindaco: nessun legame col terrorismo.
Un ordigno nascosto in un cassonetto è esploso a Manhattan, tra la 23ma strada e la 7ma avenue nel quartiere di Chelsea, causando 29 feriti tutti successivamente dimessi dall’ospedale. L’esplosione che ha scosso il quartiere di Chelsea, nel cuore di Manhattan, è stata fortissima: i social media, immediatamente inondati di commenti e notizie, raccontano che il rumore è stato sentito anche sull’altra sponda del fiume Hudson, ad Hoboken.

A qualche isolato di distanza dal luogo dell’esplosione sulla 23ma strada (tra la sesta e la settima Avenue), infatti, é stato trovato un secondo ordigno realizzato artigianalmente con una pentola a pressione da cui uscivano dei fili collegati a un telefono cellulare: l’ordigno é stato rimosso mentre un terzo ‘pacco sospetto’, sempre nella zona, si é rivelato un falso allarme. Vicino alla pentola a pressione è stata trovato un pezzo di carta con una scritta.

Sulla matrice dell’attentato, intanto, continua l’incertezza. Al momento nessuna pista è esclusa, le indagini proseguono, ma le autorità sono caute nel parlare di terrorismo internazionale.

La Farnesina, intanto, ha reso noto che al momento nessun italiano risulta coinvolto nell’esplosione.

Per il momento “non vi sono prove di una connessione terroristica”, ha detto il sindaco di New York, Bill de Blasio, sottolineando però che si é trattato di “un atto intenzionale”. Più tardi il governatore di New York, Andrew Cuomo, ha detto che non esiste una prova di una connessione al terrorismo internazionale. Tuttavia, precisa, “la fase investigativa è nelle sue prime fasi”.

Donald Trump ha preso la palla al balzo: il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha ‘scavalcato’ le autorità e – prima che fossero resi noti i dettagli dell’attentato – ha annunciato ai suoi sostenitori durante un comizio che una “bomba é esplosa” a New York. Trump ha approfittato subito dell’attacco per rinforzare la sua campagna elettorale, affermando che “Ora servono le maniere forti”. Prudente invece la reazione della candidata democratica Hillary Clinton, che ha detto di voler attendere informazioni più precise sull’accaduto. Prudente invece la reazione della candidata democratica Hillary Clinton, che ha detto di voler attendere informazioni più precise sull’accaduto.

E’ uno dei quartieri piu’ affollati e vivi di Manhattan la zona di Chelsea dove alle 20:30 circa di ieri ora locale (le 2:30 di oggi in Italia) una forte esplosione ha scosso la 23ma strada tra la sesta e la settima avenue. In particolare, la 23ma strada e’ una delle intersezioni piu’ trafficate della citta’, non solo per la presenza di diverse stazioni della metropolitana ma anche per l’alta concentrazione di ristoranti, supermercati e uffici. Ad un paio di isolati a nord c’e’ Eataly, il Flatiron Building, mentre proprio nel punto delle esplosioni ci sono due tra i piu’ grandi supermercati di New York: Trader Joe’s e Fairway. Piu’ a ovest c’e’ Wholefoods. Secondo quanto ha riferito l’emittente della citta’ New York 1, non c’e’ stata alcuna evacuazione di edifici.

ULTIMI AGGIORNAMENTI 

Un pezzo di carta con qualcosa scritto sopra è stato trovato sulla 27/ma strada a New York vicino al secondo possibile ordigno, la pentola a pressione simile a quella usata per l’attentato alla maratona di Boston.
Lo riferisce la Cnn. Intanto, la polizia di New York ha rivolto un appello ai cittadini: “Chiunque abbia informazioni sull’esplosione di Chelsea è invitato a condividerle con gli investigatori”, si legge su Twitter. A circa dodici ore dall’ordigno che ha seminato il terrore e Manhattan ferendo 29 persone, gli investigatori stanno ancora cercando di capire chi possano essere stati gli autori e si sia trattato di un atto di terrorismo.

ANSA