Il Politecnico di Milano si conferma come la prima università italiana e raggiunge il suo miglior risultato fino ad oggi, salendo di dodici posizioni per occupare il 111esimo posto secondo la ventunesima edizione del QS World University Rankings.


La Sapienza – Università di Roma sale di due posizioni per occupare il 132º posto (il suo secondo miglior risultato assoluto, dopo il 125º posto nel 2006), seguita dall’Università di Bologna che sale di ventuno posizioni al 133º posto, ottenendo anch’essa il suo miglior risultato nella storia della classifica.

Queste sono le uniche università italiane tra le prime 150 al mondo. Delle 42 università italiane classificate, quindici salgono in classifica, nove mantengono la stessa posizione dell’anno scorso, e le restanti diciotto perdono posizioni in questa edizione.

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Il Massachusetts Institute of Technology celebra tredici anni al primo posto. Al secondo posto l’Imperial College London, mentre l’Universita’ di Oxford rimane al terzo posto e l’Università di Harvard al quarto. L’Universita’ di Cambridge scende al quinto posto, perdendo tre posizioni.

L’Università Vita-Salute San Raffaele ha conseguito il più grande avanzamento in classifica in Italia e il secondo a livello mondiale, grazie all’impatto della sua ricerca scientifica. Ora si posiziona tra le prime 400 università nel mondo. Anche l’Università di Roma Tor Vergata ha registrato un progresso significativo, salendo di quasi 100 posti. Ha mostrato un miglioramento notevole in quattro dei nove indicatori utilizzati da QS, in particolare per quanto riguarda l’occupabilità dei suoi laureati, la stima dei datori di lavoro e l’influenza delle citazioni e della ricerca scientifica prodotta. Questo progresso l’ha portata tra le prime 400 università.

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L’Università Cattolica del Sacro Cuore è salita di 63 posti ed e’ ora tra le prime 450 università al mondo. Questo miglioramento e’ dovuto alla considerazione dei datori di lavoro, alla qualità della ricerca prodotta e alla rete di collaborazioni scientifiche internazionali.

L’Università di Pavia mostra una crescita grazie alla reputazione che gode tra i datori di lavoro e all’impatto della ricerca che produce. Alma Mater Studiorum – Università di Bologna sale al 133 posto, il più alto che abbia raggiunto in questa classifica. Il Politecnico di Torino
continua a crescere e si colloca ora tra le migliori 250 università al mondo. Mentre il Politecnico di Milano inizia a intravedere la possibilita’ di raggiungere l’obiettivo di entrare tra le prime cento al mondo.

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Ci sono 42 università italiane nel QS World University Rankings 2025. Il 35% di esse ha ottenuto un posizionamento migliore, il 43% un posizionamento inferiore e il 21% è rimasto invariato rispetto allo scorso anno. 34 delle università classificate figurano tra le prime
700 al mondo per “International Research Network”, l’indicatore che misura il volume e la diversita’ delle collaborazioni di ricerca internazionali.

I ricercatori italiani hanno pubblicato 893.736 articoli dal 2018 al 2023, generando 11.750.145 citazioni. Il 47% di questa ricerca e’ stato prodotto insieme a partner internazionali, l’8% in più rispetto alla mediaeuropea, contribuendo al 65% del totale delle citazioni. I principali collaboratori dell’Italia sono gli Stati Uniti e i tradizionali centri di ricerca europei: Regno Unito, Germania, Francia e Spagna.

Al di fuori dell’Europa e degli Stati Uniti, i principali collaboratori sono Cina, Canada, Australia, Brasile e Giappone, con la Cina che e’ il partner di ricerca in piu’ rapida crescita, con un aumento del 66% nello stesso periodo.

(upday co Agi)

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