Costruita nel 2012, secondo le norme anti-sismiche, tre anni dopo il disastro dell’Aquila. E crollata, distrutta: è lascuola di Amatrice, uno dei simboli (e delle vergogne) del terremoto che ha devastato nella notte l’Italia Centrale. Paesi distrutti, cancellati dalle mappe geografiche, decine di morti, centinaia di dispersi, migliaia di sfollati.

La prima scossa di magnitudo 6.0 è avvenuta alle 3.36 di notte, quando la maggior parte degli abitanti dormiva. Le case dei centri storici dei piccoli paesi montani sull’Appennino tra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo sono venute giù come sabbia. Le aree di più recente costruzione, secondo norme anti-sismiche, hanno invece retto. Non questa scuola di Amatrice, però. Qualcuno dovrà spiegare perché, una volta passata l’emergenza dei soccorsi. Il dolore e la disperazione, invece, continueranno a lungo. Forse anche la rabbia.

LA CRONACA DELL’EPOCA

Giovedì 13 Settembre 2012 – Inaugurata a tempo di record questa mattina, la restaurata sede del Plesso Scolastico “Romolo Capranica”; dopo appena tre mesi di lavori, questa mattina gli alunni di materne, elementari e medie hanno potuto tornare regolarmente sui banchi. Presenti il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, l’assessore regionale Sentinelli, i consiglieri regionali Cicchetti e Nobili, i nipoti di Romolo Capranica (amatriciano caduto nella prima guerra mondiale), il Dirigente Scolastico Prof.ssa Bussi, i progettisti insieme all’impresa Consorzio Stabile Valori. “I lavori -spiega il Sindaco Sergio Pirozzi- hanno riguardato l’adeguamento della vulnerabilità sismica con la fasciatura di tutti i pilastri con fibre di carbonio, il rinforzo tradizionale dei pilastri centrali, la messa in sicurezza delle tamponature esterne e delle tramezzature interne, la realizzazione dell’impianto di riscaldamento a pavimento, la sostituzione di tutti gli infissi, il rifacimento dei pavimenti e intonaci, l’ammodernamento dei bagni e la completa tinteggiatura interna ed esterna“.

Aule moderne ed efficienti, ma anche più colorate ed idonee, per la gioia di alunni e genitori che hanno assistito al taglio del nastro e poi visitato la struttura, benedetta dal parroco Don Savino D’Amelio, alla presenza delle autorità cittadine. Rinnovato anche l’esterno con disegni, aforismi e la decorazione in sassi del muro che cinge la scuola, benedetta per l’occasione dal Parroco Don Savino D’Amelio. La scuola, un progetto originario di Vittorio Paron, venne inaugurata nel 1936 e intitolata a Romolo Capranica, amatriciano caduto nella prima guerra mondiale. I lavori di ristrutturazione odierni, per un importo di 511.297,68 euro della Regione Lazio (di cui 106.000,00 da parte del Comune), sono stati realizzati dall’Impresa Consorzio Stabile Valori di Roma. In più ci sono da sommare anche i duecentomila euro di contributi erogati dalla Provincia di Rieti tramite la Regione Lazio dopo il terremoto del 2009.

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