1.200 euro al mese era lo “stipendio” di Michele Fico, carabiniere in servizio a Matera, ma non dallo Stato, bensì da un clan di stampo mafioso. I soldi venivano versati in cambio di informazioni.

Michele Fico, così si chiama il carabiniere di servizio a Matera scoperto a fare affari con la criminalità organizzata. Il militare prendeva la cifra di ben 1.200 euro al mese ed in cambio forniva informazioni sulle indagini riguardanti Vincenzo Porcelli, capo di un clan del Metapontino.

Secondo le indagini, oltre a questi 1.200 euro mensili fissi, tra il 2015 ed il 2019, Fico avrebbe ricevuto dal clan una cifra che si aggira attorno ai 75.000 euro.

I 75.000 euro sarebbero stati versati al carabiniere in cambio di informazioni strettamente riservate. Il contenuto delle indagini, in questo caso, riguardavano un uomo condannato per spaccio di droga.

Oltre alle informazioni sulle indagini riguardanti Porcelli, in cambio di svariati favori e denaro, avrebbe evitato all’indagato stesso di non essere mai sottoposto all’arresto in flagranza di reato oltre che al sequestro di sostanze stupefacenti.

Questo modus operandi dell’ormai ex militare avrebbe consentito a Porcelli non solo di eludere le indagini, ma anche di continuare indisturbato la sua attività illecita.

I soldi ricevuti in cambio delle informazioni, a quanto pare, sono stati usati da Fico nell’ambito del gioco online e delle scommesse. Tutte le somme percepite da Michele Fico sono state sequestrate e lui stesso è stato arrestato per collusione con la criminalità organizzata.

Una vera onta verso i tanti militari che, spesso a rischio della vita, passano ogni giorno a combattere la criminalità con, a volte, nemmeno un ringraziamento da parte dei cittadini.

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