Bisognerà effettuare nuove ricerche per cercare Pietro Conversano, il finanziere 51enne di Monopoli scomparso il 19 febbraio 2019. Lo ha disposto il Gup del tribunale di Napoli. Dopo tre anni quella scomparsa è ancora un giallo che sembra inestricabile. L’appuntato quel giorno non si presentò a lavoro e, poche ore dopo, la moglie ne denunciò la scomparsa. Scattò un’inchiesta penale da parte della Procura che fu archiviata come allontanamento volontario. Poi anche la Procura militare ha avviato un procedimento per diserzione. La richiesta di rinvio a giudizio, attualmente in udienza preliminare, è però sospesa perché il gup del Tribunale militare di Napoli ha, per la seconda volta, disposto nuove ricerche. Intanto la moglie, Caterina Fumarola, rende nota una circostanza beffarda: proprio ieri, lunedì 12 aprile, mentre era in corso l’udienza, le è stata notificata la sanzione di 53 euro perché il marito scomparso non risulta aver adempiuto, in quanto over 50, all’obbligo vaccinale anti-Covid.

Gli stipendi da restituire

Ma in questa vicenda c’è anche un secondo aspetto drammatico e beffardo. Lo Stato ha infatti chiesto alla moglie di Conversano la restituzione degli 11 stipendi accreditati dopo la scomparsa. Il procedimento penale per diserzione in corso a Napoli, nel quale la posizione di Conversano è difesa dall’avvocato Antonio La Scala, era già stato sospeso il 20 settembre 2020, prima udienza, in occasione della quale il gup aveva disposto nuove ricerche. Ieri, poi, il giudice ha deciso l’ulteriore rinvio al 12 aprile 2023, affidando questa volta le ricerche di Conversano alla polizia di Stato e non più alla Guardia di finanza. «Sono molto delusa e amareggiata per come sono state gestite le ricerche di mio marito. Confido nelle nuove ricerche che spero, questa volta, vengano fatte approfonditamente» dice la signora Fumarola, assistita in questi tre dall’associazione Penelope che si occupa di persone scomparse.

Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa