Sono ormai passati mesi e mesi dalle terribili scosse di terremoto che hanno devastato il centro Italia ma le ferite sono ancora aperte, come dimostrano le dure parole pronunciate dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che alla festa di Atreju del centrodestra ha denunciato il cattivo uso delle risorse raccolte con gli sms di solidarietà. “Nemmeno un euro dei 33 milioni che gli italiani hanno donato attraverso sms da 2 euro l’uno o attraverso bonifici di solidarietà è finito a beneficio delle popolazioni terremotate di Amatrice, Accumoli, Arquata o Pescara del Tronto e degli altri comuni terremotati il 24 agosto 2016” ha affermato il primo cittadino del centro laziale.

Soldi destinati alle piste ciclabili

Il sindaco ha denunciato una gestione scandalosa con i soldi destinati ad altri scopi come per esempio la costruzione di una pista ciclabile nelle Marche in un paese addirittura non compreso nelle zone devastate dal sisma.

Bisogna chiedere scusa agli italiani

“La destinazione di quei fondi – ha proseguito il sindaco di Amatrice – è stata decisa da una commissione di saggi che tanto saggi non sono. Io credo che dopo averli usati così bisogna chiedere scusa agli italiani perché si sta dando un messaggio profondamente sbagliato. Perché penso che tante persone in quelle giornate e quelle settimane intendevano dare un aiuto diretto a persone e paesi che vedevano distrutti. Il fatto di non indirizzarli là è devastante, perché poi la gente non crede più a nulla”.

Il centro di Amatrice devastato dal sisma

Ricostruzione ispirata dai clientes di riferimento

E gli sms non sono l’unica beffa che le vittime del terremoto devono sopportare. Il mancato arrivo di questi soldi si aggiunge al calvario imposto ai comuni disastrati dai provvedimenti del governo sulla ricostruzione “fatti male e inutili, perché ispirati dai vari clientes di riferimento” ha accusato Pirozzi.

Parlamentari lontani dalla realtà

Parole dure come pietre che devono far riflettere i cittadini ma soprattutto la classe politica che fino ad ora non ha dato una buona prova di sé. “Chi sta in Parlamento non si misura con la realtà” ha concluso amaramente il sindaco di Amatrice.

REDAZIONE TISCALI