(di Gisella Ruccia) – “Berlusconi mi ha candidato come ministro degli Interni?Per me lui sarebbe un ottimo ministro degli Esteri“. Sono le parole pronunciate a Otto e Mezzo (La7) dal leader della Lega, Matteo Salvini, che premette: “Se vince il centrodestra, come immagino, chi prende un voto in più tra me e Berlusconi farà il presidente del Consiglio, a patto che Berlusconi risolverà i suoi problemi come mi auguro”. E aggiunge: “Sicuramente agli Esteri Berlusconi farebbe meglio di tutti i predecessori, perché Berlusconi lo conoscono in tutto il mondo.

E’ il numero uno da tutti i punti di vista. Basti pensare alle relazioni con Washington, con Mosca, col Medio Oriente, col Nord Africa”. Il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, ribatte: “Lo ha già fatto il ministro degli Esteri ad interim nel 2002, quando il ministro Renato Ruggiero scappò. Quando fece le corna nel vertice internazionale, era ministro degli Esteri, oltre che premier. Quindi, ha ragione Salvini: Berlusconi si è fatto riconoscere in tutto il mondo in questi anni. Qualcuno ancora se lo ricorda”. “Qualcuno è stimato e rispettato nei palazzi di Bruxelles e di Berlino, perché ha svenduto le aziende italiane”, replica Salvini. Il dibattito poi si sposta sul carcere invocato dalla Lega per gli evasori fiscali. Salvini spiega: “In un Paese con un sistema fiscale più normale e meno esoso di quello di oggi c’è una marea di gente che non può e non riesce a pagare le tasse. Se uno non ce la fa, lo sbatti in galera? Io voglio un fisco più normale. E poi se mi freghi, gabbia”.

Alla conduttrice Lilli Gruber che gli fa notare che non era il caso di Berlusconi, il capo del Carroccio risponde: “Io guardo al futuro, il discorso di Berlusconi vale come quello di Andreotticirca la candidatura della Bongiorno”. Travaglio precisa: “Intanto, non è il centrodestra che promette pene più severe per gli evasori fiscali, ma solo Salvini. Mi domando come farà in un governo di centrodestra, dove Berlusconi ha una condanna definitiva per frode fiscale, il che è ancora più grave dell’evasione fiscale. Non c’entra nulla con quelli che non possono pagare le tasse, perché i reati presuppongono l’intenzione di violare la legge, cioè il dolo.

Berlusconi invece poteva pagare e non pagava. Peraltro” – chiosa – “negli anni in cui il centrodestra è stato al governo, Berlusconi ha propagandato l’evasione fiscale, dicendo addirittura che chi evadeva le tasse era legittimato moralmente. E non stava parlando di poveracci che non ce la facevano ad arrivare alla fine del mese. Stava parlando di quelli come lui, che si auto-assolvono, come faceva Totò nel film “I tartassati” (Il Fatto Quotidiano)