Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo in primo e secondo grado per il delitto della 15enne di Avetrana Sarah Scazzi, potrebbe presto lasciare il carcere di Taranto. Il 15 ottobre, infatti, scade il termine massimo di custodia cautelare che, al netto di proroghe e sospensioni, non può durare più di sei anni. E così, a causa del ritardo nella scrittura della sentenza d’Appello, potrebbe attendere a piede libero lʼultimo atto in Cassazione.

Sabrina Misseri fu arrestata il 15 ottobre 2010 dopo che il padre, Michele, l’aveva accusata dell’omicidio della ragazzina che sarebbe avvenuto con la collaborazione della madre, Cosima, anche lei condannata per due volte all’ergastolo. Nonostante il complicato meccanismo di proroghe e sospensioni, il codice di procedura penale fissa a sei anni la durata complessiva massima della custodia cautelare. Dunque, tra circa due mesi, per Sabrina Misseri i termini saranno scaduti e attenderà fuori dal carcere la sentenza della Cassazione.

Gli impegni del giudice relatore Susanna De Felice (presidente della corte era invece Patrizia Sinisi, di recente nominata presidente della corte d’appello di Potenza) nella commissione d’esami per il concorso in magistratura hanno portato, proroga dopo proroga, all’attuale situazione di stallo, oggetto di attenzione da parte del ministero della Giustizia. Non si sa quando le motivazioni saranno depositate, ormai è però certo che sarà tecnicamente impossibile far svolgere l’udienza in Cassazione prima del 15 ottobre 2016.

Per la madre Cosima Serrano, anche lei condannata in Appello all’ergastolo come la figlia, invece i termini della custodia cautelare scadono il 26 maggio del 2017, a sei anni dal suo arresto avvenuto il 26 maggio del 2011.