Con il “sì” pronunciato al Municipio di Aversa (Caserta), l‘ex Miss Trans Alessia Cinquegrana ha coronato il suo sogno d’amoresposando il compagno Michele Picone e mettendo un punto, forse non ancora definitivo, alla battaglia durata anni per il riconoscimento giuridico del diritto ad essere donna. Un evento storico in quanto è il primo matrimonio celebrato in Italia di una trans che ha ottenuto l’attribuzione del sesso femminile e il riconoscimento del nuovo status senza passare per l’intervento chirurgico e che ora pensa già all’adozione di una bimba.

Alessia, con un elegante abito color rosa antico, è arrivata in auto con il compagno, vestito in blu; i due stanno insieme da undici anni; davanti al Municipio, c’era una folla di parenti, curiosi e giornalisti, che ha poi seguito la coppia nell’aula consiliare del Comune dove il vice-sindaco Federica Turco e l’ufficiale di stato civile hanno celebrato il rito. “Io un simbolo? Spero di dare il buon esempio”, ha risposto a chi le chiedeva se sentiva il peso di essere la prima in Italia ad aver fatto un passo così importante. A precedere le nozze una scritta omofoba diretta contro Alessia e apparsa nella notte su un muro a poche decine di metri dal Municipio, che è stata però subito cancellata in mattinata dagli operai del Comune.

“Queste scritte non mi toccano – ha detto Alessia, visibilmente emozionata e agitata – queste persone sono represse. Io non guardo le loro spalle, perché loro lo fanno? Eppure sono sempre stata una persona tranquilla e disponibile. Mi sento donna nel fisico e nella mente. E sono fiera di ciò che sono”. Al matrimonio erano assenti il padre naturale di Alessia e i genitori del compagno. “Il papà di Alessia – ha spiegato la madre Filomena Della Vecchia – non ha mai accettato ciò che sentiva mia figlia. Purtroppo ognuno ha le proprie opinioni, e non mi sento di giudicarlo. Io invece l’ho sempre appoggiata”. Ma oggi non c’è stato spazio per pensieri negativi. “Sono felicissima, non mi aspettavo questa accoglienza da star” dice Alessia, che poi si definisce persona “sensibile e molto cattolica”.

Il rito è durato pochi minuti; il fatidico “sì” è arrivato poco prima delle 17; un lungo applauso ha accolto la fine della cerimonia civile. Alessia non ha perso tempo ad annunciare l’intenzione di “adottare una bambina. Ora ho tutti i documenti in regola”. Il suo avvocato, Ileana Capurro, presidente dell’Associazione Trans Napoli, spiega “che nessuna norma, nell’ordinamento italiano, vieta ad Alessia di adottare un bimbo. Farà da apripista, come già fatto con il matrimonio, e se ci dovessero dare torto andremo alla Corte Europea dei diritti dell’uomo”.

Sulla battaglia legale condotta da Alessia, la Capurro afferma che è stata “una sfida più semplice del previsto, dopo che nel 2015 la Corte Costituzionale ha cambiato il suo orientamento stabilendo che il percorso che porta al riconoscimento del nuovo sesso non deve per forza passare per un intervento chirurgico demolitivo, ma il giudice deve decidere caso per caso”. Una strada che “comporta spese importanti, che non tutti possono sostenere”. “Sarebbe opportuno l’intervento del Legislatore per equiparare il riconoscimento giuridico ottenuto da Alessia alle situazioni di fatto in cui si trovano persone che sentono di appartenere ad un sesso diverso ma non possono seguire la via giudiziaria”, conclude.

ANSA