Tra febbraio e marzo, i prezzi al consumo per l’intera collettività sono calati. È la prima volta da aprile 2022. Secondo le stime preliminari di Istat, però, alcuni prodotti continuano a essere colpiti dai rincari. Ecco quali.

Il fuoco dell’inflazione comincia a spegnersi. Lo si vede dal grafico sotto riportato. I prezzi al consumo per l’intera collettività sono saliti del 7,7% su base annua. È la prima volta da luglio che i prezzi sono aumentati meno dell’8%. E soprattutto è la prima volta da aprile 2022 che i prezzi sono scesi da un mese all’altro: questa volta dello 0,3%. Bisogna tornare alla pandemia per riscontrare un calo così consistente: tra agosto e settembre 2020 i prezzi scesero dello 0,7%.

Quali prezzi sono calati e quali sono cresciuti ancora

Sono calati da un anno all’altro del 20,4% i prezzi dei beni energetici regolamentati. Il trend, almeno per l’elettricità, è destinato a continuare nei prossimi tre mesi. Quanto al mercato libero, ci sono stati rincari anche a marzo. Ma inferiori rispetto a febbraio: 18,9% rispetto al al 40,8% del secondo mese dell’anno. Hanno accelerato invece la loro corsa i prezzi dei tabacchi (+2,5%) e degli alimentari non lavorati (+9,3%).

L’inflazione di fondo tocca un nuovo record: cosa vuol dire

Aumentano dunque ancora i prezzi di beni e servizi, non considerando alimentari freschi e beni energetici. Si tratta della cosiddetta inflazione di fondo, detta anche “core”. Che tocca un nuovo record: 6,4% anno su anno. Come si vede dal grafico, non è mai stata così alta in questa ondata di rincari partita nel 2021. Gli aumenti si stanno spostando da prodotti immediatamente colpiti dal caro energia – come le bollette – ad attività all’inizio non direttamente impattate. Ad esempio, il titolare di una palestra che aumenta il prezzo degli abbonamenti per recuperare la maggiore spesa che ha avuto per l’energia.

L’inflazione si sta trasmettendo dai beni ai servizi

Questo esempio è parte di un trend più generale. La differenza tra quanto sono cresciuti i prezzi dei beni e quelli dei servizi (“prodotti” dal settore terziario) è stata a marzo del 5,3%. A febbraio era dell’8%. Se i prezzi cresceranno come a marzo nei prossimi mesi, il 2023 si concluderà con un’inflazione del 5,1% e un’inflazione di fondo del 4,1%. Il 2022 ha registrato una crescita dei prezzi dell’8,1% e un rincaro della componente core del 3,8%.

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