Il prezzo del gasolio è ai minimi da gennaio del 2022, prima dell’invasione russa dell’Ucraina. Lo evidenziano gli ultimi dati del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Sceso anche il costo della benzina ai minimi dall’inizio di quest’anno.

Non accadeva da gennaio 2022. Il prezzo medio settimanale del diesel self-service è sceso sotto quota 1,66 euro al litro. A mostrarlo sono gli ultimi dati del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Come si vede dal grafico di seguito, è il valore minimo toccato da quando la Russia ha dato il via all’invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022. In calo anche il prezzo della benzina che è però ai minimi da gennaio 2023 a quota 1,81 euro.

Perché i prezzi sono scesi negli ultimi due mesi

Il calo alla pompa del diesel è dovuto alla diminuzione del prezzo netto del carburante, che trascina verso il basso la tariffa, in cui sono incluse anche le tasse. Il 28 novembre scorso, il prezzo netto era di 1,1 euro al litro, oggi è di 0,74 centesimi. La diminuzione del prezzo contribuisce a ridimensionare anche l’Iva, che aumenta di poco meno di un quarto i prezzi: se la benzina (netto più accise) costa 1 euro al litro, l’Iva sarà di 22 centesimi. Ma se il prezzo scende a 90 centesimi, l’Iva scende a 19,8 cent. A questa doppia componente si somma l’accisa che è pari a 73 centesimi al litro per la benzina e a 62 per il diesel. Una differenza di nove centesimi a favore del gasolio che contribuisce a spiegare perché quest’ultimo sia più economico.

La reintroduzione delle accise

Il calo dei prezzi è cominciato tra fine gennaio e inizio febbraio anche dopo la reintroduzione delle accise decisa dal governo Meloni per risparmiare. Come si vede dal grafico, a fine dicembre il prezzo medio della benzina self-service era ai minimi da un anno e mezzo. Quello del diesel per automobili era invece su valori inferiori alla rilevazione del 7 febbraio 2022. Sulla base di questi dati, il governo Meloni aveva deciso di non rinnovare il taglio delle accise di 30,5 centesimi al litro introdotto dall’esecutivo Draghi a marzoSconto che era già stato ridotto per il mese di dicembre.

Il taglio della produzione di petrolio non ha inciso

Il 3 gennaio, appena sono state reintrodotte le accise, il principale indice petrolifero europeo era intorno agli 84,97 dollari al barile. Oggi il Brent veleggia intorno ai 76,62 dollari. Questo nonostante un altro taglio alla produzione – il secondo in sei mesiannunciato dall’Opec +, che include i principali Paesi produttori di petrolio, Russia inclusa. Quest’ultimo Stato ad aprile ha esportato più petrolio che in ogni altro mese da quando ha invaso l’Ucraina. Anche se ha incassato il 27 per cento in meno rispetto al 2022.

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