PENSIONE A 63 ANNI? E’ UN PACCO PAZZESCO: DOVRAI PAGARE RATE FINO ALLA MORTE! SMASCHERATA L’ULTIMA BALLA DI RENZI

La gufata contro l’ultima iniziativa del governo per la pensione anticipata è già arrivata prima che l’Ape entri nel vivo. IL presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, ha profetizzato che se per come è stata ideata la legge, rischia di fare la stessa fine del Tfr in busta paga, la soluzione scelta da pochissimi perché troppo costosa e rischiosa.

Anticipare il ritiro dal lavoro di tre anni e tre mesi converebbero solo alle categorie disagiate, come riporta il Giornale, ma non a tutti gli altri. Soprattutto all’esempio che piace tanto fare a Matteo Renzi, cioè la nonna che decide di passare più tempo con i nipoti. Chi di queste nonnine premurose lascerà il lavoro a 63 anni, dovrà restituire tutta la cifre che viene loro anticipata, giustamente, se non fosse che tanti altri hanno già goduto di pensioni anticipate senza tira fuori un euro.

Chi vorrà anticipare la pensione sarà costretto ad affrontare un vero e proprio mutuo, a 63 anni. Secondo le stime del sottosegretario Tommaso Nannicini, per ogni anno di anticipo, si pagheranno 50-60 euro al mese per 20 anni. Se gli anni saranno tre, la cifra naturalmente triplica. Ma non si possono ignorare in questo calcolo tutti gli oneri a carico del pensionando, cioè gli interessi sul prestito e l’assicurazione sulla vita. Con un anticipo quindi di tre anni, i costi reali saranno di circa 219 euro al mese, per vent’anni.

Sono calcoli da rivedere al rialzo nel caso in cui l’interesse rimanga fisso al 3%. Chi non appartiene a categorie protette farebbe bene a fare stime più generose, considerando che il tasso potrebbe arrivare anche al 6-7%, portando la rata mensile a circa 320 euro al mese. Una mazzata che va a raddoppiarsi nel caso in cui la pensione superi i 2 mila euro al mese: sarebbe come pagare l’affitto per un monolocale a Milano.