“C’è troppa frociaggine”: Bergoglio si scusa per un termine usato, forse, con leggerezza in un incontro a porte chiuse. La gaffe ha fatto sollevare ben più di un sopracciglio. Ma l’ammissione ai seminari rimane un terreno delicato.


Le scuse e la spiegazione – Papa Francesco si scusa. Con il termine ‘frociaggine’, detto nell’incontro a porte chiuse con gli oltre 200 vescovi italiani, il Pontefice “non ha mai inteso offendere o esprimersi in termini omofobi, e rivolge le sue scuse a coloro che si sono sentiti offesi“, afferma il direttore della sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni. Sembra sempre più veritiera quindi l’impressione che Bergoglio non fosse davvero consapevole della gravità della parola usata. Una gaffe maldestra che mal si concilia con le aperture che lui ha sempre dimostrato verso il mondo Lgbtq. E se in Vaticano l’imbarazzo per lo scivolone resta, c’è chi ipotizza che il sostantivo ‘frociaggine’ sia stato suggerito ad arte da chi ha l’obiettivo di screditarlo. “Papa Francesco è al corrente degli articoli usciti di recente circa una conversazione, a porte chiuse, con i vescovi della Cei“, sottolinea Bruni rispondendo alle domande dei giornalisti. “Come ha avuto modo di affermare in più occasioni, ‘Nella Chiesa c’è spazio per tutti, per tutti! Nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. Così come siamo, tutti’“.

Accesso ai seminari: quali sono i criteri e cosa propone la CEI – L’accesso ai seminari, è comunque una questione di non poco conto. A oggi, valgono i criteri di discernimento vocazionale del 2005, nei quali si distingue tra ‘atti’ e ‘tendenze’ omosessuali, e “si ritiene necessario affermare chiaramente che la Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere al Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay“. Tuttavia, vi è una riflessione all’interno della CEI sui criteri da seguire per ammettere i futuri sacerdoti. Proprio la CEI ha approvato, nel novembre 2023, un testo per l’ammissione ai seminari non ancora pubblicato perché si aspetta il placet di Francesco. Nel documento della CEI, invece, vi è un emendamento di maggiore apertura, ossia che un omosessuale può essere ammesso in seminario se mostra di aver fatto una scelta seria di castità. Una soluzione che però Papa Francesco sembra non condividere fermandosi alle indicazioni del suo predecessore.

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(Upday con Agi)

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