l’impatto del covid-19

Nel 2020 il settore dei pagamenti era atteso in crescita del 6%. A causa della pandemia del Covid, invece, i ricavi potrebbero scendere tra i 165 e i 210 miliardi di dollari. È quanto risulta dal nuovo rapporto McKinsey

di Alessandro Graziani

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(IMAGOECONOMICA)

Nel 2020 il settore dei pagamenti era atteso in crescita del 6%. A causa della pandemia del Covid, invece, i ricavi potrebbero scendere tra i 165 e i 210 miliardi di dollari. È quanto risulta dal nuovo rapporto McKinsey

3′ di lettura

Nel 2020 il settore dei pagamenti era atteso in crescita del 6%. A causa della pandemia del Covid, invece, i ricavi totali dell’industria potrebbero scendere dell’8-10% con una riduzione del fatturato compresa tra i 165 e i 210 miliardi di dollari. È quanto risulta dal nuovo rapporto della società di consulenza internazionale McKinsey («How payments can adjust to the coronavirus pandemic») che ha analizzato l’impatto del coronavirus sull’industria dei pagamenti tenendo conto di fattori come le nuove prospettive dell’attività economica, l’andamento dei tassi d’interesse e il comportamento individuale e collettivo.

I dati

Le simulazioni di McKinsey suggeriscono che la componente del margine di interesse netto, fonte di circa il 60% delle entrate complessive dei pagamenti, rappresenta solo il 20% circa del calo mentre la componente delle transazioni, origine di circa il 40% dei ricavi e motore della crescita dei ricavi dei pagamenti negli ultimi anni, sarebbe responsabile di circa l’80% del declino.

I dieci cambiamenti

La crisi porterà a cambiamenti fondamentali per l’economia e per i comportamenti dei consumatori, con impatto anche sull’industria dei pagamenti. Come sarà la nuova normalità? McKinsey ha individuato dieci cambiamenti fondamentali a cui dovremo prepararci.

Eccoli, in sintesi. Il primo riguarda la razionalizzazione dell’uso del contante. «La crisi ha scoraggiato sia l’uso del cash che degli assegni per i timori di trasmissione del virus, le banche hanno tenuto chiuse le filiali per motivi di sicurezza. Ora è tempo di promuovere e e definire programmi di digitalizzazione per il commercio e per l’economia» tenendo conto – ed è il secondo cambiamento – della «necessità di assicurare l’accesso universale perché la crisi ha evidenziato il fatto che non tutti hanno le stesse capacità di accesso alle nuove tecnologie. E l’abbandono del cash colpisce in modo sproporzionato i cittadini non bancarizzati e i commercianti senza accesso ai pagamenti digitali».

Le criptovalute si sono dimostrate una valida alternativa? Per adesso, no. Secondo McKinsey, la terza delazione che emerge dalla crisi è che, a fronte dell’erosione della fiducia e del collasso delle valutazioni, «le valute digitali hanno dimostrato l’incapacità delle loro promesse di diventare soluzioni di pagamento universali in tempi di necessità. Piuttosto, la crisi ha rafforzato l’importanza dei Governi nel mantenere il sistema finanziario globale».



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