Indecisi, astenuti, delusi d’Italia unitevi. Per rispondere alla crescente disaffezione dalla politica nasce La Mossa del Cavallo, il nuovo progetto politico sponsorizzato da Giulietto Chiesa e Antonio Ingroia. Ma attenzione, mette subito in chiaro il giornalista su Fb, «non è l’ennesimo tentativo di unire la sinistra, o di ripartire da nostalgie del passato». E per fortuna, perché a sinistra del Pd, visto l’affollamento, non è che si sentisse proprio la necessità di un altro “progetto” oltre a quelli di Mdp, Campo Progressista, Sinistra Italiana, Possibile e l’Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza di Tomaso Montanari e Anna Falcone che, tra l’altro, hanno recentemente annullato l’assemblea della Sinistra fissata per sabato al teatro Brancaccio.
UN PROGETTO TRASVERSALE. Giulietto Chiesa dal canto suo ha le idee chiare. «Il collasso delle principali forze politiche, l’incostituzionalità della legge elettorale, la crisi economica e sociale che investe lavoratori, pensionati, giovani e famiglie, sono i motivi principali per cui nasce la Mossa del Cavallo», ha spiegato sempre su Fb. «Ci rivolgiamo, in maniera trasversale», continua il post, «a tutti i cittadini che hanno partecipato al massimo momento di partecipazione democratica degli ultimi anni, il referendum costituzionale che ha sonoramente bocciato la riforma di Matteo Renzi, ma anche a chi ha disertato le urne in Sicilia».
LA LISTA DEL POPOLO. Il primo atto del nascente soggetto sarà la creazione della «Lista del Popolo». Perché, assicura Chiesa, «è indispensabile offrire uno sbocco a tutti i cittadini che non si sentono rappresentati dai partiti ma che sentono la necessità di partecipare alla vita politica per cambiare lo stato delle cose e attuare pienamente la Costituzione, svuotata e aggirata da leggi truffa».
Giulietto Chiesa poco dopo rincara la dose. «È la società civile che si organizza. Non è un nuovo partito. È un programma politico forte, concreto, realistico, per salvare l’Italia dal degrado in cui si trova», scrive in un altro post. «Un programma di donne e uomini competenti, onesti, coraggiosi. Io (con molti altri) ne sono uno dei promotori. È una proposta che si rivolge a tutti coloro che vogliono risorgere, individualmente, collettivamente». E poi l’affondo: «Lo abbiamo chiamato “Mossa del Cavallo” per far capire che bisogna scavalcare questi partiti inetti e/o corrotti, o entrambe le cose. Tutti. Noi siamo con coloro che hanno votato “no” al referendum del 4 dicembre 2016. Vogliamo attuare la Costituzione. È un programma rivoluzionario che sta tutto dentro la Legge Fondamentale del nostro Stato, quella che il 60% dei cittadini vuole sia mantenuta, difesa, e sopratutto, attuata».
MEGLIO DEL M5S. La Mossa del Cavallo dunque si colloca all’interno di quel “Fronte del Dissenso” già presidiato dal Movimento 5 stelle. E a chi gli chiede, su Fb, il mancato dialogo coi pentastellati, il giornalista risponde secco che a impedire il dialogo non è altro che «la direzione attuale del M5s, che ha rifiutato sistematicamente ogni offerta di cooperazione». Chiesa poi rivendica l’unicità del suo progetto: «Noi ce l’abbiamo, un programma vero. Gli altri non ce l’hanno. nessuno, nemmeno il M5s».
Il nuovo progetto potrebbe però già contare su un canale televisivo ad hoc. Si tratta di Pandora Tv. «Una multipiattaforma di informazione indipendente», è scritto sul sito. «Monitora in tempo reale gli eventi salienti dell’attualità internazionale, con news giornaliere del network Rt / Russia Today, in esclusiva per PANDORA TV in italiano. Produce informazione libera, con una redazione multimediale, coordinata da un grande giornalista come Giulietto Chiesa. Notizie e commenti sono proposti in forte interazione con il pubblico, protagonista diretto dell’informazione». Va però detto che Rt, 2500 dipendenti, è finanziata interamente dal Cremlino ed è uno degli strumenti della propaganda filo Putin nei Paesi occidentali. Chiesa, punto di riferimento dei complottisti italici, è soprattutto ricordato per la tenacia con cui definisce la versione ufficiale degli attentati dell’11 Settembre un «grande inganno».
INGROIA E L’ESPERIENZA SICILIANA. Veniamo all’altro sponsor de La Mossa del Cavallo: l’ex pm Antonio Ingroia. Dopo una brillante carriera nella magistratura (ottenne tra le altre cose la condanna di Marcello Dell’Utri), fu accusato di essere troppo politicizzato (dichiarò di non sentirsi «del tutto imparziale» e di essere un «partigiano della Costituzione»). Così sul finire del 2012 scese in campo come candidato premier di Rivoluzione Civile. Il risultato fu catastrofico. Il suo impegno recentemente si è concentrato in Sicilia dove su chiamata dell’ex governatore Rosario Crocetta è arrivato ai vertici di Sicilia digitale, la società che gestisce l’informatica alla Regione. Una poltrona che ora con l’arrivo di Nello Musumeci e in vista dell’imminente spoil system potrebbe essere a rischio.